18 Giugno 2013. Reati ambientali, un affare da 16,7 miliardi. Cifre in crescita negli illeciti ambientali, secondo il rapporto “Ecomafie 2013” di Legambiente: 16,7 miliardi di fatturato, 34.120 reati accertati (93 al giorno), 161 arresti, 8.286 sequestri. La criminalità organizzata non conosce recessione, dice Legambiente, e “amplia i suoi traffici con nuove rotte e nuove frontiere”. Il 45,7% dei reati si concentra nelle regioni con presenza mafiosa: Campania, Sicilia, Calabria, Puglia. Aumentano i clan coinvolti, da 296 a 302, quadruplicano i Comuni sciolti (da 6 a 25) per infiltrazioni mafiose. – Povera nostra Italia, Povero nostro meraviglioso Meridione! Non è così che si abbandonano le nostre genti, le nostre terre, le nostre risorse, le nostre bellezze naturali!
22 Giugno 2013. Ocse, processi civili. L’Italia risulta maglia nera tra i 34 Paesi dell’Ocse per quanto riguarda la durata dei processi civili: prima di arrivare al 3° grado di giudizio occorrono quasi otto anni, contro una media di 788 giorni. È quanto emerge dal “Policy notes”, “Cosa rende la giustizia efficace?”, in cui l’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo economico lancia l’allarme su una giustizia civile lenta. La lentezza si ripercuote anche sull’economia non garantendo agli investitori il “rispetto dei contratti e la certezza del diritto di proprietà”. – Perché nelle graduatorie al negativo siamo quasi sempre i capifila? Se altri sono più bravi di noi, perché non ci diamo da fare per imparare da loro qualcosa di utile verso il miglioramento dei nostri sistemi interni?
6 Luglio 2013. Bankitalia: l’Italia occupa il secondo posto in Unione Europea per il debito contratto. Lo dicono i dati più aggiornati pervenuti da Bankitalia a proposito del peso del debito e della pressione fiscale nel complesso della nostra economia. L’Italia è preceduta, in questa graduatoria, soltanto dalla meno fortunata Grecia in seno alla Ue, per quel che concerne il rapporto tra debito pubblico e Pil: nel 2012 siamo al 127% contro il 156,9% del paese ellenico. Quanto alla pressione fiscale in Eurozona, l’Italia si piazza al quarto posto con il 44% in rapporto al Pil. Superata solo da Belgio, Francia e Austria (ora, con la Croazia, entrata a fine giugno 2013, i Paesi Ue sono 28). Nel 2011 la quota era al 42,6% e ora ci troviamo in sesta posizione tra i Paesi della Ue.
10 Luglio 2013. Standard & Poor’s taglia il “rating” dell’Italia a BBB da BBB+. L’autlook è negativo. Lo comunica l’agenzia di “rating” in una nota. “La decisione – si legge – riflette attese per un peggioramento delle prospettive economiche del Paese”. Secondo l’agenzia di rating “la lenta crescita deriva in gran parte dalla rigidità del mercato del lavoro e di quello produttivo italiano”. Il Pil 2013 è atteso a -1,9% e il debito al 129% a fine anno.
11 Luglio 2013. Stretta relazione tra inquinamento atmosferico e rischio di tumore al polmone. A sostenerlo è uno studio europeo, pubblicato su Lancet Oncology. Dallo studio risulta anche che l’Italia è tra i Paesi monitorati quello più inquinato. Il tumore al polmone in Italia, da solo, rappresenta il 20% dei decessi per tumori. – Viene subito da pensare alla libera corsa agli inquinamenti in tutte le forme possibili e a quanto poco o nulla si fa per contrastarli.
18 Luglio 2013. Istat: crescita record dei poveri in Italia. Le persone in povertà assoluta sono state, nel 2012, quattro milioni e 814 mila (8% dell’intera popolazione). Anche l’incidenza della povertà relativa è aumentata in un anno passando dal 13,6% al 15,8%. Si tratta di dati record a muovere dal 2005: le persone in stato di povertà relativa sono arrivate, in totale, alla quantificazione di 9 milioni e 563 mila. Ancora più preoccupanti sono le cifre riguardanti le famiglie. Tra quelle con tre o più figli la povertà assoluta cresce in un anno fino al 16,2%, ma se i figli sono minori la condizione raggiunge il 17,1%. Aumenti di povertà assoluta sono stati registrati anche in famiglie di monogenitori. – Allucinante posso definire la divaricazione di trattamenti economici, come avremo modo di vedere più avanti, tra chi langue nella povertà e chi sguazza nell’oro. I soldi per assicurare un’esistenza dignitosa per tutti ci sono, eccome! Basta prendere atto di quanti ne vengono sprecati e di quanti vengono elargiti a certe ristrette fasce di popolazione.
22 Luglio 2013. Fra i Paesi industrializzati della Ue l’Italia rivela essere ultima per impiego di farmaci biologici nelle malattie reumatiche. Pesanti le conseguenze sulla qualità di vita dei pazienti e sulle casse dello Stato: per cure poco tempestive o inadeguate i malati sono costretti a campare “al rallentatore” e ogni giorno, a motivo della rigidità e del dolore sofferto, perdono almeno un’ora e mezzo soltanto per iniziare la giornata e sono costretti ad assentarsi dal lavoro per circa tre ore al giorno, incidendo su un costo totale di oltre 1,7 miliardi di Euro annui. – Sprechi, dunque, e trascuratezza, e intempestività, e sofferenza per i più colpiti.
02 Agosto 2013. “Miseria ladra” contro povertà. Oltre otto milioni di persone vivono in condizioni di povertà relativa (lo abbiamo quantificato poco sopra) godendo di una disponibilità di 506 (cinquecentosei) Euro al mese, circa tre milioni e mezzo si trovano in condizioni di povertà assoluta, sei famiglie su dieci hanno dovuto ridurre quantità e qualità dei prodotti alimentari acquistati e, nei soli primi nove mesi del 2012, le famiglie costrette nei debiti sono passate dal 2,3% al 6,5%. È la fotografia di un “paese fragile, povero che barcolla tra diseguaglianze, miseria e disoccupazione” come si può leggere nel Dossier “Miseria Ladra” realizzato dal Gruppo Abele e da Libera. – C’è, per terribile compensazione, chi recepisce dieci, venti, cento volte di più; forse quelli, su una sola faccia, hanno dieci, venti, cento bocche da nutrire, chissà, le cose che capitano sono tante, e non tutte comprensibili!
10 Settembre 2013. Recepiamo dall’Onu: la Danimarca è dichiarata il Paese più felice del mondo, a vedere da una classifica stilata dall’Onu. L’Italia, in scala, si trova un po’ più indietro: è 45a, ha perso, nel giro di un anno, ben 17 posti, ora si trova tra la Slovenia e la Slovacchia. In Europa Occidentale l’Italia detiene comunque un record: quello del numero di cittadini che subiscono “gravi privazioni materiali”; ben l’11% della popolazione, il doppio se confrontato con la Francia, la Germania e il Regno Unito. Ad affermarlo è un Rapporto sulla salute pubblicato dalla Commissione Ue. Tra le privazioni vengono annoverati il riscaldamento domestico e il consumo di carne. Da noi, intanto, il reddito disponibile delle famiglie nel 2013 è tornato ai livelli di 25 anni fa.
13 Settembre 2013. Il gruppo Riva ferma tutte le attività produttive (per disastro ambientale) di Riva Acciaio e rischiano il posto 1.500 lavoratori in seguito al sequestro preventivo ordinato dalla Magistratura di Taranto il 9 settembre 2013. L’Ilva ferma sette stabilimenti e due società di servizi.
19 Settembre 2013. Il dramma degli edifici scolastici: una Scuola su sette presenta lesioni strutturali, in una su cinque si verificano distacchi d’intonaco e, nel corso dell’ultimo anno scolastico, in 29 casi è stata sfiorata la tragedia per crolli di varia entità. Sono, questi, i dati forniti dall’XI Rapporto di Cittadinanzattiva in materia di sicurezza, qualità e confort degli edifici scolastici. L’indagine ha interessato 165 Scuole di 18 Regioni. Ne è derivato che lo stato di manutenzione delle scuole è in degrado ed è inadeguato nel 39% dei casi considerati. L’accessibilità, in termini di barriere architettoniche, si ferma spesso all’ingresso. Notevole il contributo delle famiglie dalle quali sono pervenuti 390 milioni.
Riedizione dell’iniziativa “Puliamo il mondo”. La propongono Legambiente e la Rai per i giorni 27, 28 e 29 settembre 2013. Luogo simbolo dell’iniziativa sarà la Terra dei fuochi ossia l’area compresa tra le province di Napoli e Caserta, per anni oggetto di traffici illeciti e smaltimento di rifiuti, come la discarica di residui industriali rinvenuta a Casal di Principe. Secondo il Dossier “Terra dei Fuochi, radiografia di un ecocidio”, negli ultimi venti mesi sono stati ben 6.034 i roghi di rifiuti nelle due province campane. – Una cosa assai strana, nessuno ha mai visto? Ma ritornerò su questo argomento.
23 Settembre 2013. Raddoppia il numero degli Italiani poveri.
Dall’inizio della crisi sono aumentati del 99% gli Italiani che si trovano in una condizione di povertà assoluta. Sono 4,81 milioni quelli che non dispongono di un sostegno economico sufficiente neanche all’acquisto di beni e servizi essenziali per vivere. È quanto emerge da un’analisi della Coldiretti sui dati Istat relativi agli ultimi cinque anni. La situazione si è aggravata nel Nord Italia dove l’aumento è stato del 105% rispetto al Mezzogiorno (+90%), anche se il peggioramento più gravoso si registra nel Centro Italia (+112%). L’effetto di maggior spicco è stato un crollo storico dei consumi di beni essenziali, in testa le vivande.
8 Ottobre 2013. Sull’aspetto concernente le infrastrutture l’Italia si colloca in coda al Botswana e al Kenya. Aumenta il ritardo accumulato dall’Italia nella qualità delle proprie infrastrutture. Il rapporto “Ref-Confesercenti” sottolinea che dal 2009 a oggi la spesa pro capite è scesa del 25%, mentre cresce solo l’elenco delle opere incompiute, dalla “Salerno – Reggio Calabria” alla linea C della metropolitana di Roma. Il 43% dell’acqua potabile va sprecata poi tra le condutture durante il trasporto. L’Italia perde così altri posti nella speciale classifica mondiale, piazzandosi all’82°, dietro Botswana, Kenya e Uruguay.
9 Ottobre 2013. Sul problema delle carceri il Presidente Napolitano auspica rapide misure. La decisione della Corte di Strasburgo, sostiene il Presidente, “rappresenta la mortificante conferma della perdurante incapacità del sistema italiano di garantire i diritti elementari”. L’Italia ha il “primato” nell’Unione Europea del sovraffollamento delle carceri. “Uno stato di cose che ci rende corresponsabili delle violazioni contestate all’Italia dalla Corte di Strasburgo… L’Italia è in una condizione umiliante” davanti a tutti i Paesi del mondo. – Su un totale di circa cinquanta miliardi di Euro destinati all’Italia per il periodo 2007-2013 ne restano ancora da spendere oltre ventotto. – Cambiamo argomento: leggere, scrivere e far di conto a scuola. Un’inchiesta commissariata dall’Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo) su 24 Paesi e svolta per l’Italia dall’Isfol, ha rilevato che la Penisola si colloca l’ultimo posto per quanto riguarda le competenze linguistiche ed espressive degli studenti, mentre siamo penultimi in matematica. In calo, tuttavia, si dimostra il divario con gli altri Paesi, ma il punteggio italiano resta inferiore alla media Ocse: 250/500 contro 273 per l’area linguistica e 247/500 contro la media di 269 per la matematica.
16 Ottobre 2013. Altro triste primato in materia di condizioni di vivibilità: l’Aea (Agenzia Europea dell’Ambiente) rileva che il 96% degli Europei respira polveri killer. Oltre il 90% di quanti vivono nelle città europee sono esposti a livello di inquinamento dell’aria considerati dannosi dall’Oms (fino al 96% degli Europei alle polveri sottili: Pm 2,5) e di ozono (fino al 98%). Sono 23 le città italiane comprese fra le 30 europee più inquinate. Particolarmente colpita la Pianura Padana.
17 Ottobre 1913. Ancora sul mal di vivere. La Confcommercio, avvalendosi anche di uno studio effettuato dal Censis, afferma che una famiglia su cinque (dall’11% del 2012) non riesce a far fronte ai consumi mensili e che il 72% delle famiglie non riesce a provvedere a spese impreviste. La metà degli Italiani taglia i propri consumi per arginare la crisi mentre, dall’anno scorso, gli ottimisti su un ritorno a uno stile discreto di vivibilità si sono ridotti dal 37% al 30% e gli incerti sono raddoppiati, fino al 33%.
18 Ottobre 2013. Tanto per renderci conto di quanto accade alla base della nostra comunità emerge un nuovo allarme povertà con stretto riferimento al Sud Italia. Mentre il Prodotto interno lordo (Pil) scende a picco, il nostro Meridione corre serio rischio di povertà e desertificazione industriale, là dove la gente continua a emigrare verso il centro-nord e all’estero. Negli ultimi vent’anni sono emigrati dal Sud circa 2,7 milioni di persone. È il quadro rappresentato dal rapporto Svimez sul Mezzogiorno. I consumi delle famiglie non crescono da ben cinque anni (-4,8% solo nel 2012). Il Pil pro capite al sud è meno della metà rispetto al centro-nord (la sforbiciata è del 57,4%). La disoccupazione reale supera ormai il 28% e gli occupati sono meno di sei milioni, tale il livello del 1977, quando il tasso dei senza lavoro entro i 35 anni di età è salito al 28,5%.
Siamo dunque gravati da enormi problemi di ordine sociale, a tal punto che la Corte di Giustizia Ue ha condannato l’Italia per non aver recuperato gli aiuti di Stato concessi all’Alcoa (Ufficio commerciale e di rappresentanza per la gestione delle vendite di materiale di produzione Usa, con sede a Milano). Gli aiuti sono stati erogati fin dal 1996 sotto forma di tariffe agevolate per la fornitura di elettricità nelle due fabbriche di produzione di alluminio a Portovesme (CH) e Fusina (VE). Dopo l’ultima proroga l’Ue aveva stabilito che le agevolazioni riducevano i costi operativi di Alcoa, falsando la concorrenza, e aveva intimato al Governo di recuperare 295 milioni di aiuti. Certo qualcosa è sfuggita di mano ai nostri politici, o forse erano troppo occupati in altre considerazioni per interessarsi a queste inezie!
19 Ottobre 2013. Ancora sul malvivere. La Coldiretti segnala l’aumento record del numero dei poveri costretti a chiedere aiuto per procurarsi nutrimento: sono ora, da noi, quasi 4,1 milioni, il 47% in più nel breve giro di tre anni. Ben sette Italiani su dieci temono per il posto di lavoro e il 16% degli intervistati nel sondaggio conosce chi, per indigenza, è stato costretto a rubare, per lo più dirigendo la scelta su prodotti alimentari. Ne viene fuori che oltre due milioni di famiglie non dispone di un reddito sufficiente neppure per l’indispensabile.
24 Ottobre 2013. Dalla Ue viene dichiarato che nel secondo trimestre dell’anno l’Italia è riuscita ad acciuffare il record sul debito pubblico, salito al 133,3% e in crescita di tre punti percentuali nei primi tre mesi dell’anno. I dati diffusi da Eurostat confermano, ancora, essere quello italiano il secondo debito pubblico per dimensione all’interno dell’Unione europea, superato soltanto da quello totalizzato dalla Grecia (169,1%), detentore di uno fra i maggiori incrementi fra il primo e il secondo trimestre di quest’anno. Seguono, in graduatoria, il Portogallo (131,3%) e l’Irlanda (125,7%).
30 Ottobre 2013. Siamo sempre sulla bilancia che pesa la povertà. Stando ai dati forniti dall’Istat veniamo a sapere che in cinque anni il numero dei poveri è raddoppiato. La recessione è stata causa di “gravi conseguenze sull’intensità del disagio economico: dal 2007 al 2012 il numero di individui in stato di povertà assoluta è raddoppiato da 2,4 a 4,8 milioni”. Quasi la metà di questi si trovano nel Meridione e, di essi, poco più di un milione sono in minore età. Il 65% delle famiglie fa meno acquisti in generale. Sono le famiglie più ricche a beneficiare di più degli sconti sul cuneo fiscale, così rileva l’Istat. Il motivo è che ci sono più occupati per nucleo familiare. (Il ‘cuneo fiscale’ riguarda qualsiasi persona che abbia un lavoro o assuma qualcuno. È la somma delle imposte che pesano sul costo del lavoro, riguardanti sia i datori di lavoro sia i dipendenti. È la differenza fra quanto un dipendente costa all’azienda e quanto lo stesso dipendente incassa al netto nella busta paga. In Italia questa differenza è molto alta. Fatto 100 il costo del lavoratore-tipo in Italia, il cuneo fiscale è pari in media al 46,2% (il 20,6% come contributo a carico del lavoratore e il 25,6% a carico del datore di lavoro). Per ogni 100 Euro pagati dall’azienda, il netto in busta paga del dipendente è di 53,8 Euro. Dal 2002 al 2012 il cuneo fiscale italiano è aumentato dell’1%, mentre in altri Paesi Ocse si è ridotto dello 0,9%)
1° Novembre 2013. Due mesi addietro, a settembre, l’indice di disoccupazione ha toccato una soglia da primato: il dato Istat si assesta al 12,5% (+0,1% sul mese precedente e +1,6% sull’anno). È il livello più alto dall’inizio sia delle serie mensili nel gennaio 2004 sia delle serie trimestrali nel 1977. Tra i giovani dai 15 ai 24 anni il dato sale al 40,4% (+0,2% mensile e +4,4% annuo). Il numero dei disoccupati a settembre è arrivato a quota 3 milioni e 194 mila registrando così un aumento dello 0,9% su agosto, corrispondente a un rialzo di 29 mila disoccupati, e del 14% su base annua, vale a dire di 391 mila unità. Sale anche la disoccupazione su tutto il fronte europeo (12,2%).
Terra dei Fuochi, parla il pentito Schiavone. Fruttava 600-700 milioni al mese lo smaltimento dei rifiuti al clan dei Casalesi che nel 1990 decise di versare i profitti nella cassa comune della cosca. Lo ha svelato il pentito Carmine Schiavone nell’audizione del 1997 alla Commissione Parlamentare, i cui verbali sono stati ora resi pubblici. Schiavone ha spiegato che rifiuti tossici sono stati interrati lungo il litorale domitio e nel lago di Lucrino. Un affare che “veniva attuato anche prima del 1990. Gli abitanti rischiano di morire entro vent’anni”, ha affermato. – Bell’affare, ma, dico, nessuno se n’è mai accorto? Siamo allo scadere di quei vent’anni e nessuno s’è mosso?
Immagine di Copertina tratta da GreenItalia.