17 Marzo 2017. Gli sprechi nella Pubblica Amministrazione (non si finisce mai di parlarne!) e l’irregolare gestione dei fondi pubblici hanno causato nel 2016 un danno all’erario dello Stato pari a oltre 5,3 miliardi, in aumento di un miliardo e 300 milioni rispetto al 2015. Questo ce lo dice il Rapporto annuale della Guardia di Finanza.
Per i reati contro la Pubblica Amministrazione sono state aperte quasi 4.000 indagini che hanno portato a 241 arresti e 4.031 denunce: abuso d’ufficio, peculato, corruzione e concussione i reati maggiormente contestati. Scoperti nel 2016 appalti pubblici irregolari per 3,4 miliardi di Euro, più del triplo rispetto a quelli scoperti nel 2015.
23 Marzo 2017. Mentre a Montecitorio le alte cariche dello Stato festeggiamo i 60 anni dei trattati di Roma (Sessant’anni fa, a Roma, furono gettate le basi dell’Europa così come la conosciamo oggi. I trattati di Roma hanno istituito un mercato comune nel quale le persone, i beni, i servizi e i capitali possono circolare liberamente e hanno creato presupposti di prosperità e stabilità per i cittadini europei. Da 60 anni costruiamo un’Unione in grado di promuovere la cooperazione pacifica, il rispetto della dignità umana, la libertà, la democrazia, l’uguaglianza e la solidarietà tra le nazioni e i popoli europei.), Salvini su FB scrive: “120.000 imprese fallite in Italia in dieci anni, 1.415 suicidi per motivi economici, disoccupazione giovanile dal 18 al 40%. Dal 2014 poi 507.771 immigrati sbarcati in Italia e 12.526 morti nel Mediterraneo. Ecco i grandi risultati di questa Unione Europea. Non c’è niente da festeggiare, c’è tutto da cambiare. E intanto i colleghi di partito di Salvini hanno deciso di disertare l’Aula e di manifestare in piazza Montecitorio.
Sono cifre terribili, ma da qui a dire che la colpa è perché siamo nella UE passa una bella differenza. Dovremmo invece guardare un po’ più agli affari interni di casa nostra e trovare i motivi, tutti italiani, del perché le imprese falliscono: non sono forse i politici i primi responsabili di tali catastrofi? E, di seguito, i suicidi, indice di malessere sociale insanabile. Non per nulla si dice che il nostro bel Paese, in un’indagine fra il 2013 e il 2015, occupava sulla scala della felicità il 50° posto su una serie di 56 Paesi coinvolti, con una tendenza al peggioramento, in compagnia della Grecia e della Spagna. La disoccupazione giovanile: ci siamo mai chiesti perché tanti giovani decidono di farsi mantenere dai genitori o dai nonni anziché cercarsi un lavoro? La scusa che il lavoro non si trova è quanto di più banale si possa immaginare. È la volontà di lavorare che manca, e certi genitori sono felici che le cose continuino ad andare avanti così, nulla fanno per caricare di responsabilità i propri figli. Sull’immigrazione e sulle conseguenti morti fra le acque del Mediterraneo la questione è troppo delicata e complessa per aggiungervi altri commenti.
Per quanto riguarda i giovani, ancora, proprio le notizie di oggi affermano che essi, qui da noi, impiegano sempre maggior tempo per diventare soggetti autonomi. È uno studio portato avanti dalla Fondazione Visentini e presentato alla Luiss che rivela: “Se un giovane di vent’anni nel 2004 aveva impiegato 10 anni per costruirsi una vita autonoma, nel 2020 ne impiegherà 18 e nel 2030 addirittura 28: diventerebbe in sostanza ‘grande’ a 50 anni”. Con tutto ciò va anche per la maggiore il detto che l’Italia sia penultima in Europa in quanto a equità intergenerazionale.
Andiamo veramente bene! Figli che non “trovano” lavoro e famiglie con sempre minori possibilità economiche. Dalle tabelle dell’Istat al 2016, infatti, si apprende che resta stabilmente sopra quota di un milione il numero delle famiglie senza reddito da lavoro. Si tratta di casi in cui tutti i componenti attivi sono senza lavoro. Per la metà vivono al Sud. Si contano in 192.000 le famiglie mono genitoriali, con a capo soltanto la madre, per giunta disoccupata e in perenne ricerca di lavoro. Sarebbero 970.000 le famiglie, con o senza figli, dove la donna risulta occupata a tempo pieno o a tempo parziale. Mentre l’uomo o è inattivo o è in cerca di occupazione.
26 Marzo 2017. Le famiglie italiane sono mediamente indebitate per 20.300 Euro. Così riferisce il Centro Studi Cgia di Mestre. Nel 2016 i “passivi” accumulati con le banche e gli istituti creditizi ammontano a 525,9 miliardi di Euro, l’1,6% in più rispetto all’anno precedente. Nei primi sei mesi del 2016 i prestiti per l’acquisto di case sono aumentati del 1,2% rispetto al 2015 e quelli per il credito al consumo del 5,5%. Le famiglie con i conti più in rosso le troviamo in Lombardia, le meno esposte a Reggio Calabria.
15 Aprile 2017. In Italia il Pil pro capite risulta del 4,5% inferiore rispetto alla media Ue; è più basso di quello della Germania (-23,6%) e della Francia (-9,2%), solo maggiore del 5% alla Spagna. Nel 2015 si è calcolato che l’11,5% delle persone vivesse in condizioni di grave deprivazione. Così dal Rapporto Istat “NoiItalia”. La povertà assoluta nel 2015 coinvolgeva il 6,1% delle famiglie (4,5 milioni di persone). In calo la produttività del lavoro nel 2016 (-1,2%). Nel periodo 1996-2016 il ritmo di crescita non ha superato lo 0,3% annuo, una produttività quasi piatta. In Italia sono occupate circa 6 persone su 10, il dato peggiore in Ue dopo la Grecia.
22 Aprile 2017. L’Agenzia Fitch ha abbassato il “rating” dell’Italia ovvero il giudizio sulla solidità finanziaria dello Stato, portandolo da BBB+ (qualità media dei titoli del debito pubblico) a BBB (qualità discutibile). Il declassamento è dovuto “ai maggiori rischi di un Governo debole e instabile” e a un “aumento dell’influenza dei populismi”. La debole crescita va da +0,9% nel 2017 al +1% nel 2018. Poi la non marcata riduzione del debito e la vulnerabilità del sistema bancario.
25 Aprile 2017. L’Italia è il secondo Paese in Europa a vantare il maggior numero di casi di morbillo (1.378), subito dopo la Romania che detiene il primato (2.702): è il 22% dei casi registrati sul continente. Lo sostiene l’Oms dichiarando per voce di Flavia Bustreo: “Tra il 2000 e il 2015 il vaccino ha impedito 20,3 milioni di morti nel mondo, ma gli ultimi dati dimostrano che è urgente tornare a promuovere con determinazione e chiarezza i benefici delle vaccinazioni”. Nel 2015, a causa del morbillo, ci sono stati 134.200 morti nel mondo.
28 Aprile 2017. È la Calabria la regione del Vecchio Continente che nel 2016 ha fatto registrare il maggior tasso di disoccupazione giovanile (58,7%). Lo afferma Eurostat. Peggio della Calabria soltanto Ceuta e Melilla (69,1% e 63,3%), le due “enclave” spagnole che però sono in terra d’Africa. Alle spalle della Calabria nella graduatoria della disoccupazione giovanile (età 15-24 anni) 2016 l’Andalusia (57,9%) e a seguire altre due regioni italiane: la Sicilia (57,2%) in quinta posizione e la Sardegna (56,3%) al sesto posto.
La Commissione Europea UE ha inviato all’Italia una lettera con un “parere motivato”, seconda fase della procedura di infrazione, affinché adotti “azioni appropriate” per ridurre le emissioni di particolato Pm10. Ultimo avviso prima del ricorso alla Corte di Giustizia Europea. La procedura è stata avviata per la violazione dei “limiti giornalieri” di Pm10 in trenta zone. Sono coinvolte regioni quali Lombardia, Veneto, Piemonte, Toscana, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Umbria, Campania, Marche, Molise, Puglia, Lazio e Sicilia.
1° Maggio 2017. Questa mattina il Centro Studi di Unimpresa comunica: Sono oltre 9,3 milioni gli Italiani a rischio povertà: l’area di disagio sociale non accenna a restringersi e anzi si estende. Dal 1915 al 1916 oltre 105.000 persone sono entrate nel bacino dei deboli. Crescono gli occupati precari che in un anno sono aumentati di 28.000. Agli oltre 3 milioni di disoccupati bisogna assommare i contratti di lavoro a tempo determinato, i lavoratori autonomi, i “part time”.
11 Maggio 2017. Degente in fase terminale, abbandonata a essere calpestata. Sto parlando della mia Patria, l’Italia, oggi, come da decenni innumeri, pervasa da una frenesia di sedicenti azioni politiche che di politica sanno ben poco, o quasi nulla. E pensare che la Politica, quella sana, gratuita, disinteressata, sarebbe l’occupazione più nobile e gratificante a cui aspirare. Ma oggi abbiamo a che fare con le preoccupazioni della politica italiana, quella manipolata dai cosiddetti politici; le solite preoccupazioni, prioritarie, buone soltanto a scavalcare e gettare nell’oblio tutti i grandi problemi di cui è malata la nostra società. Manco a dubitarne, sto chiamando in campo la Legge elettorale sulla quale Forza Italia afferma di essere ancora disposta a votare un testo base, tale da limitarsi a estendere al Senato l’Italicum della Camera così come modificato dalla Consulta. Sono le espressioni del capogruppo di Forza Italia in Commissione, Sisto, il quale ribadisce anche la necessità dell’adozione di un sistema proporzionale. Oggi dunque, 11 maggio, si fa il punto in una riunione con Berlusconi, come informano i mezzi divulgativi. “Totale apertura” all’estensione dell’Italicum anche al M5s che contro l’impasse è pronto a sostenere il “Legalicum”. Entro domani 12, il testo base della Legge elettorale dovrà arrivare in Commissione per un primo esame. La tela di Penelope non finisce mai di essere sottoposta a rimaneggiamenti, quanto mai preziosi per mantenere uno “status quo” improduttivo e per disattendere tatticamente ai doveri più sacrosanti.
12 Maggio 2017. Le notizie che dovrebbero galvanizzare gli Italiani e lasciarli con il fiato sospeso: arriva il testo base di riforma della Legge elettorale, l’“Italicum bis” ossia l’estensione al Senato della Legge della Camera così come modificata dalla Consulta. Il testo è stato presentato in Commissione Affari costituzionali della Camera dal relatore Mazziotti dopo una giornata di scontro tra i partiti. Si estende al Senato il premio di maggioranza alla lista che raggiunga il 40% con soglia di sbarramento per entrambe le Camere al 3% (ma a Palazzo Madama su base regionale). Previsti al Senato 50 collegi plurinominali (100 alla Camera), con capilista bloccati.
Sulla nuova Legge voto si scatena l’irritazione del Pd, mentre vola l’esultanza del M5s. Il Pd aveva proposto un proporzionale corretto che avrebbe assicurato migliori garanzie di governabilità. Contro la proposta Pd si schierano FI e M5s, favorevole la Lega. Il dem. Richetti replica: “Berlusconi vuole un altro Porcellum.” Sisto di FI interviene con una controreplica: “No al Verdinellum”. Così il M5s con Toninelli: “Pd esce allo scoperto e propone la legge Verdini, Verdinellum-Pregiudicatellum”. Poi le artiglierie tuonano da fronti contrapposti. Di qua Renzi con una nuova invettiva: “Continuano le grandi manovre parlamentari di chi chiede a parole una nuova legge elettorale ma in pratica non la vuole e perde tempo”. Di là i deputati M5s con la replica al segretario dem: “L’unico a far perdere tempo al Paese è Renzi, che ne ha distrutto il tessuto socio-economico, che ha tentato un golpe bianco con la riforma costituzionale. Renzi prova a far dimenticare la sua promessa di ritirarsi a vita privata, ma non siamo disposti a tollerare simili falsità e ipocrisie”.
Che dire? È così che si continua da una parte e dall’altra a gettarsi pesci in faccia (o a fingere di farlo), si continua a sforzarsi di dare l’impressione di occuparsi seriamente di problemi scottanti e attuali, con una vanità di comportamento disarmante. Gli unici che si mantengono sani, belli e forti sono i problemi che si rimpinguano di una sedicente politica fatta di vuoto e mantengono sulle spalle degli Italiani un peso sempre più insostenibile.
16 Maggio 2017. In crescita ad aprile il tasso d’inflazione che raggiunge l’1,9% e accelera rispetto all’1,4% registrato nel mese precedente. Si tratta, afferma Istat, del tasso tendenziale più alto da oltre quattro anni. A marzo il debito delle amministrazioni pubbliche risulta pari a 2.260,3 miliardi, + 20,1 miliardi rispetto al precedente mese di febbraio, come riferisce il Rapporto “Finanza pubblica, fabbisogno e debito” della Banca d’Italia. Si tratta del livello più alto da luglio 2016, quando si assestava a 2.252,2 miliardi.
17 Maggio 2017. Silvio Berlusconi “è uno degli uomini più ricchi del mondo” ed è “rilevante” la disparità dei suoi redditi rispetto a quelli della moglie Veronica Lario: per questo la Cassazione ha confermato l’assegno di 2 milioni di Euro al mese per l’ex moglie, stabilito dalla Corte di Appello di Milano, Tutto ciò in base al dovere di assistenza nella garanzia del mantenimento del precedente tenore di vita.
18 Maggio 2017. Da Istat: Esplodono le disuguaglianze sociali. Sono 3.590.000 le famiglie senza reddito di lavoro (13,9% del totale); 7 under 35 so 10 restano in famiglia. Risale l’indicatore di “grave deprivazione materiale” che nel 2016 era dell’11,9%. Critica la condizione dei genitori soli. Il presidente dell’Istat, Alleva, afferma che quasi il 40% delle famiglie ha come riferimento un inattivo o un disoccupato, oppure una persona che lavora con bassa retribuzione.
Immagine di Copertina tratta da Money.it.