15 Gennaio 2014. La sceneggiata fra gli addetti ai lavori su vari aspetti della politica italiana continua imperterrita e con rinnovato vigore, mentre all’interno del popolo dei responsabili politici si va a scoprire dove alcuni di loro vanno a mettere le mani. Qui si parla di denaro, dei fondi dell’Assemblea regionale siciliana, fondi che sono stati impiegati per uso illecito. In tale uso illecito sarebbero implicati, secondo l’inchiesta in corso, un esponente della neo dirigenza renziana, Davide Faraone, l’ex presidente della Regione, Raffaele Lombardo e l’ex presidente dell’Ars, Francesco Cascio. È a Palermo che è esploso lo scandalo sui rimborsi che coinvolge ben 83 deputati ed ex deputati, capigruppo e portaborse. Da un’indagine condotta a opera delle Fiamme Gialle sono emerse spese per borse Hermès e Vuitton, cravatte di marca, soggiorni in hotel di super lusso, gioielli, regali e perfino “biancheria intima griffata”. In Campania nulla di più edificante si impone alla vista: l’ex dirigente dell’Asl di Benevento, Felice Pisapia, si viene a trovare al centro dell’inchiesta su appalti e nomine.
Queste le magagne che fanno da sfondo al lavoro dei conduttori della macchina Paese. Se, poi, volgiamo un occhio verso la realtà che si dispiega fra i comuni mortali, laggiù sulla crosta del Pianeta, ecco tornare a galla le notizie che non vorremmo sapere: la disoccupazione, il cui tasso segna un miglioramento nell’area Ocse scendendo dal 7,9 al 7,8 nel mese di novembre 2013, pur restando il numero dei senza lavoro pari a 47,1 milioni di unità, il che sta a significare 12,4 milioni in più rispetto al mese di luglio 2008. Ma, per fatale contrasto, ecco che in Italia il tasso sale sino a raggiungere il nuovo record del 12,7%. Per quanto riguarda i giovani si registra un calo della disoccupazione nell’area Ocse, mentre in Italia siamo ancora ai massimi storici, cioè al 41,6%.
16 Gennaio 2014. Ancora sulla Legge voto. Batti e ribatti, picca e ripicca, come una palla da tennis sul campo di gioco. Una formula per stabilire come dovrà essere la legge favorisce gli uni, altra formula favorirebbe gli altri, altra ancora verrebbe contrapposta alle precedenti perché non soddisfa una certa parte dei proponenti. Si fa credere agli Italiani che tutto il lavoro richiesto ai politici si riduca a questo, chiamandoli a parteggiare per chi secondo loro è più degno di sedersi al posto di comando. Dopodiché, nulla: obiettivo raggiunto e non rimane che stare a guardare. Il percorso di coloro che dovrebbero agire per il bene del Paese ha termine e al popolo, alla stregua di quella palla da tennis che viene gettata avanti e indietro, non resta che rimuginare sui propri mali. Lo sta a dimostrare ciò che va accadendo nell’Olimpo.
Ecco apparire sulla scena un Renzi con una nuova idea, provare a costituire un’alleanza con FI, facendo risorgere Berlusconi; pare che senza il “pregiudicato” non ci si possa muovere. Perché, dice il segretario Pd, urge sentire il parere di FI sulle regole. Bufera all’interno del Pd, non tutti sono del parere. Le dichiarazioni fanno rimbalzare i delegati M5s per i quali “le tre proposte di Renzi sono astratte ed evidentemente incostituzionali”. Così continua all’infinito l’aspra lotta per aprire alla conquista individuale dei posti di privilegio, una lotta avulsa dalle voci di sottofondo che si levano dal basso, dalla bolgia dei problemi legati alla sopravvivenza, là dove, come rivela una nota della Cisl, oltre 200 mila lavoratori stanno rischiando il posto per guadagnarsi il pane quotidiano. Più precisamente, da quanto si ricava in seguito a una elaborazione delle informazioni fornite dall’Inps, il rischio incombe su 208.283 occupati. La stessa cassa integrazione ha superato, nel 2013, il miliardo di ore autorizzate; ma ciò che preoccupa in maggior misura “è che si è accentuato il passaggio da cassa integrazione a disoccupazione”. Un bel problema! Le strategie per risolverlo dovremmo chiederle a quelli che giocano a tennis nella loro bolla e a quelli degli stipendi e pensioni da capogiro di cui si discute fra queste puntate.
17 Gennaio 2014. La grande angoscia è e resta il raggiungimento della posizione di potere e del suo mantenimento. Renzi sollecita a realizzare rapidamente le riforme e, in particolare, quella elettorale, altrimenti si andrà “incontro a una devastante campagna elettorale, con la demagogia di Berlusconi e di Grillo… Nei prossimi quattro mesi dobbiamo portare a casa dei risultati, se andiamo avanti come se niente fosse, saremo spazzati via”. Ma nello stesso tempo respinge le critiche della minoranza Pd che contesta un incontro con Berlusconi sulla riforma elettorale. Non teme il voto segreto e non vuole “fare le scarpe” a Letta.
Si continua a parlare sul vago, sulle ipotesi, sul da farsi e che non si fa mai. Così Cuperlo: “Davanti al rischio di logoramento progressivo sarebbe saggio valutare le ragioni non di un rimpasto, ma di una vera e propria ripartenza valutando l’ipotesi di un nuovo governo, presieduto da Letta, che recuperi un profilo di autorevolezza e prestigio e che il Pd senta suo… Non è dato in natura un governo che non trovi nel principale partito un sostegno autonomo, visibile, riconoscibile”.
E le proposte non fanno che rimestare il brodo condito con il sale della bolla, sempre e soltanto in vista dell’obiettivo finale: l’ascesa al potere. Sono di turno Sc (Scelta civica) e Ncd (Nuovo centro destra) che vogliono un immediato incontro in tema di legge elettorale in quanto ritengono che tutte le forze politiche si attivino nell’approdare a una riforma di tale legge. Così dichiarano: “Abbiamo convenuto che sia fondamentale partire da un testo condiviso innanzitutto dalla maggioranza che sostiene il governo. Abbiamo ribadito la nostra contrarietà al modello spagnolo perché non garantisce la governabilità, e espresso preferenza per doppio turno”.
Torna poi a farsi sentire Renzi il quale sembra voler ignorare le critiche e l’opposizione della sinistra del Pd all’incontro da lui annunciato con Berlusconi, decaduto da senatore dopo una condanna in Cassazione per frode fiscale, e oggetto di pesanti attacchi. Poco oltre si odono gli strepiti di Grillo che sfida al voto il duo Renzi-Belusconi: “La coppia Berlusconi-Renzi scoppia dalla voglia di elezioni, accontentiamoli. Anche il M5s vuole le elezioni al più presto, con la legge elettorale proporzionale confezionata dalla Corte Costituzionale, pronta all’uso… Il Parlamento attuale non rappresenta la volontà popolare espressa dal voto. Solo un nuovo Parlamento può avere legittimità per definire la prossima legge elettorale.”
Così continua il lavoro dei nostri politici, nel loro Olimpo, nella fatica di sceverare fra le soluzioni possibili da adottare per venire incontro alle esigenze basilari dei cittadini. Ci chiedono di dare la nostra fiducia con il voto, ma poi ci accorgiamo che coloro i quali godono della nostra fiducia ne combinano una per colore affondando i denti nel gran crogiuolo della ricchezza pubblica. Così sta accadendo, dopo i vari casi di peculato apparsi qua e là, ultimamente in Piemonte dove la Procura di Torino ha chiesto il rinvio a giudizio per il presidente della Regione, Roberto Cota e per altri 39 consiglieri a motivo delle spese pazze sostenute con il denaro dei gruppi consiliari. L’accusa, anche qui, è di peculato, truffa e finanziamento illecito ai partiti. L’inchiesta, andata sotto la denominazione di “Rimborsopoli”, è iniziata nel 2012 e ha coinvolto 56 consiglieri. Le indagini su scontrini e tabulati telefonici ha consentito di circoscrivere le contestazioni più gravi a 43 degli indiziati.
19 Gennaio 2014. Oggi, profonda sintonia tra Renzi e Berlusconi. Al centro del colloquio le riforme istituzionali e, manco a dirlo, la legge elettorale. Clima teso all’arrivo del Cav. al Nazareno (sede del Pd). Un gruppo di persone lo ha accolto al grido di “Vergogna!” e sono state lanciate uova contro la sua auto. Contrari all’incontro i bersaniani del Pd, ma anche il Ncd di Alfano che ribadisce l’impossibilità di fare una legge elettorale senza il Ncd. La risposta del presidente Ncd Schifani: “Nessun contratto per adesione a regole scritte da altri”. Da parte della Lega si fa sentire il segretario Salvini che parla di inciucio: “L’emergenza non è la legge elettorale, ma il lavoro”.
Su uno scenario di altro sfondo si legge, messo in evidenza dalla Cgil, che oltre 515 mila lavoratori sono stati in cassa integrazione a zero ore nel 2013, in ragione di 1 miliardo e 75 milioni di ore: è il terzo peggior risultato degli ultimi quattro anni. La forzata astensione dal lavoro per i cassaintegrati nel 2013 ha inciso pesantemente sul reddito, con la perdita complessiva di oltre 4.125 milioni di Euro ovvero 8.000 Euro in meno in busta paga per ogni singolo lavoratore.
La diminuita disponibilità di denaro, fra l’altro, influisce sui cambiamenti di comportamento alimentare nelle famiglie. Sono in aumento le spese per i generi alimentari di base e in diminuzione quelle per i cibi pronti. Il numero di Italiani che nel 2013 hanno confezionato pane in casa è salito del 18%.
20 Gennaio 2014. Hanno salvato l’Italia. Così vanno esultando i fans di Renzi che, con Berlusconi, ha dato il varo a nuove linee politiche. Fino a che punto negli interessi della gente comune che lavora, risparmia quando può e paga le tasse? Vediamo, ecco le linee guida, ma sono linee che si fermano al modello elettorale, non altro: circoscrizioni plurinominali piccole; listini bloccati, di 4 o 5 nomi; ripartizione dei seggi su base nazionale tra i partiti che superano il 5%; premio di maggioranza alla coalizione più votata, per accedere alla quale occorre superare una soglia.
Ma non è tutto, perché in seno al partito si levano voci discordi, in prima istanza per quanto riguarda il testa a testa Renzi-Berlusconi. Si fa infatti sentire Fassina con aspre critiche all’indirizzo di Renzi, nell’esprimere vergogna per l’avverarsi del colloquio fra i due esponenti in odore di politica. Non passa molto tempo che interviene Cuperlo il quale auspica l’inizio di un nuovo governo che “riesca a ricostruire il rapporto di fiducia e autorevolezza con il Paese”. Quanto a legge elettorale e governabilità aggiunge: “Vedremo in direzione il testo e il merito, ci sono le condizioni per doppio turno”, ma precisa che sul merito per ora “è difficile giudicare” perché “il metodo è sbagliato”. Ed ecco arrivare puntuale la versione di Bersani, reduce da un malore che lo ha costretto al ricovero in clinica: darà un giudizio sulla proposta di legge elettorale, uscita dal vertice Berlusconi-Renzi, solo dopo la presentazione del testo che oggi giace in direzione Pd. Per Bersani il modello spagnolo presenta due criticità: le liste bloccate, già bocciate dalla Consulta nel Porcellum, e la governabilità legata al premio di maggioranza. Né tace il Berlusconi, secondo il quale “L’accordo con Renzi prevede una nuova legge elettorale che porti al consolidamento dei grandi partiti, in un’ottica di semplificazione dello scenario politico… Con questo assetto il Paese è ingovernabile, si può governare solo con il bipolarismo… Bisogna convincere gli italiani a non disperdere il voto… i partiti piccoli non ragionano per il bene del Paese, ma per quello dei loro protagonisti… bisogna dare ai cittadini l’opportunità di eleggere direttamente il Capo dello Stato”.
Ma Alfano, il dissidente scissionario di FI, reagisce: “La legge elettorale senza di noi non possono farla. Si scordino di farla senza di noi. Si scordino di farla contro di noi… Se l’accordo Renzi-Berlusconi è su liste bloccate e Parlamento di nominati, lo dicano con chiarezza. Diciamo no a un Parlamento di nominati… Forza Italia è andata nella Canossa sbagliata, la sede del Pd, invece che nella casa dei moderati, del centrodestra… Il presidente Berlusconi ha tentato di far cadere il governo, di bloccare percorsi di riforme, poi ha capito di aver fatto una scelta sbagliata ed è tornato indietro”. Alfano rivendica poi come una vittoria Ncd lo stop a un accordo sul modello spagnolo che avrebbe messo all’angolo i piccoli partiti favorendo i grandi. Infine l’attacco di Grillo: “Non può succedere che chi è stato scaraventato fuori dalla finestra per frode fiscale dal M5s con i voti del Pd sia chiamato a fare leggi dal Pd”. E Vendola: “A Renzi consiglierei di proteggersi il collo da un Berlusconi che ogni volta che ha abbracciato il suo avversario, lo ha poi morso… il rischio del trappolone, per il Paese e non solo per noi c’è. L’eliminazione delle forze più piccole è una scelta pericolosa”.
Ecco in quali argomenti si consumano le intelligenze politiche presenti fra di noi. E, sempre più vicino, chi, pur pregiudicato, parla di nomina di Capo dello Stato: niente di più probabile che è lì che voglia puntare e arrivare di persona; con lo scettro in mano, di che cosa dovrà temere?
Ma io, che ho ascoltato tutto da un angolo seminascosto, ora lascio scivolare giù la scala a corda, lunghissima, non se ne vede la fine, e discendo frettolosamente verso il mondo degli umani. Bene, che accade laggiù? I febbrili fermenti suscitati dal mondo della politica hanno appianato qualcuna delle difficoltà che pesano sulla gente comune? Mi fermo e osservo. Già, il clima è cambiato da lassù, qui i protagonisti della scena non vivono di parole vuote e di programmi astratti; hanno altro di cui occuparsi, molto più concreto e urgente. Mi fermo, allora, e cerco di capire. Primo incontro: mi dicono che in Italia ci sono 3,3 milioni di persone che non lavorano né cercano lavoro, pur trovandosi nella possibilità di occupare un impiego. Sono il 13% della forza lavoro, una percentuale notevole se si va a fare un confronto a più largo raggio: oltre tre volte la media Ue che arriva al 4,1%. Ne parla Eurostat facendo riferimento al terzo trimestre 2013, annotando la crescita della percentuale su base tendenziale di 0,4 punti in Ue, contro l’indice di 0,9 in Italia. Quasi la metà dei cerca-lavoro si dichiarano scoraggiati e, di essi, abbondanti due terzi sono al Sud. Uno sguardo più ampio mi consente di appurare il peso delle disgrazie che affliggono la nostra società e il Paese in genere: maltempo, frane e tracimazioni, soprattutto al Nord, allerta meteo per il Centro e la Sardegna con burrasche minacciose che imperversano a ritmo battente. Poi, per mano dell’uomo, omicidi, violenze, ritorsioni, vendette, deturpazioni ambientali, sversamenti abusivi di rifiuti tossici, clan mafiosi in piena attività terroristica e, sopra ogni cosa di questo mondo, una nube immensa di corruzione e di sfruttamento. E fermiamoci qui, per ora.
Immagine di Copertina tratta da Ieri Oggi Domani.