Geni straordinari dell’immenso Universo

Ricordo qui due geni veramente d’eccezione per la profondità delle loro speculazioni e intuizioni sulla vita e sulla formazione dell’Universo, due geni che, curiosamente, hanno una data, giorno e mese, in comune: Einstein era nato il 14 marzo del 1879 e Hawking il 14 marzo del 2018 lasciava questo mondo per raggiungere l’infinità degli spazi.

Stephen William Hawking nacque a Oxford l’8 gennaio 1942 e concluse la propria esistenza a Cambridge il 14 marzo 2018.

Fu cosmologo, fisico, matematico, astrofisico, accademico e divulgatore scientifico britannico, fra i più autorevoli e conosciuti fisici teorici al mondo, noto soprattutto per i suoi studi sui buchi neri, sulla cosmologia quantistica e sull’origine dell’universo. Tra i suoi contributi più rilevanti figurano la radiazione di Hawking, la teoria cosmologica sull’inizio senza confini dell’universo e la termodinamica dei buchi neri; il multiverso, la formazione ed evoluzione galattica e l’inflazione cosmica.

Vincolato all’immobilità dagli anni ottanta a causa di una malattia del motoneurone Hawking era limitato dalla patologia a comunicare con un sintetizzatore vocale. Titolare della cattedra di matematica all’Università di Cambridge per trent’anni, dal 1979 al 2009, è stato fino alla morte direttore del Dipartimento di Matematica Applicata e Fisica Teorica di Cambridge. Membro della Royal Society, Royal Society of Arts e Pontificia Accademia delle Scienze, nel 2009 ha ricevuto dal presidente statunitense Barack Obama la Medaglia presidenziale della libertà, la più alta onorificenza degli Stati Uniti d’America.

Albert Einstein nacque a Ulma il 14 marzo 1879 e morì a Princeton il 18 aprile 1955). Come fisico tedesco fu in seguito naturalizzato svizzero e statunitense.

Generalmente considerato il più importante fisico del XX secolo, conosciuto al grande pubblico anche per la formula dell’equivalenza massa-energia, E = mc2, ovvero riconosciuta come l’“equazione più famosa al mondo”, e per tutti i suoi lavori che ebbero una forte influenza anche sulla filosofia della scienza, nel 1921 ricevette il premio Nobel per la fisica «per i contributi alla fisica teorica, in particolare per la scoperta della legge dell’effetto fotoelettrico», un passo avanti cruciale per lo sviluppo della teoria dei quanti, sviluppando a partire dal 1905 la teoria della relatività, uno dei due pilastri della fisica moderna insieme alla meccanica quantistica.

All’inizio della sua carriera credeva che la meccanica newtoniana non fosse più sufficiente a conciliare le leggi della meccanica classica con le leggi dell’elettromagnetismo e ciò lo portò a sviluppare la teoria della relatività ristretta mentre era all’Istituto federale della proprietà intellettuale di Berna (1902–1909). Tuttavia successivamente si rese conto che il principio di relatività poteva essere esteso ai campi gravitazionali, quindi nel 1916 pubblicò un articolo sulla relatività generale con la sua teoria della gravitazione. Nel 1917, applicò la teoria della relatività generale per modellizzare la struttura dell’universo.

Nel 1933, mentre Einstein stava visitando gli Stati Uniti, Adolf Hitler salì al potere. A causa delle sue origini ebraiche, Einstein non fece ritorno in Germania. Alla vigilia della seconda Guerra mondiale inviò una lettera al presidente Roosevelt, con la quale accennava al possibile sviluppo da parte della Germania di “bombe di un nuovo tipo estremamente potenti”. Ciò portò infine al progetto Manhattan. Einstein sostenne gli alleati, ma criticò l’idea di usare la fissione nucleare come arma. Firmò, con il filosofo britannico Bertrand Russell, il Manifesto Russell-Einstein, nel quale si evidenziava il pericolo delle armi nucleari. Fu affiliato con l’Institute for Advanced Study a Princeton, in New Jersey, fino alla sua morte nel 1955.

Oltre a essere uno dei più celebri fisici della storia della scienza, che mutò in maniera radicale il paradigma di interpretazione del mondo fisico, fu attivo in diversi altri ambiti, dalla filosofia alla politica. Per il suo apporto alla cultura in generale è considerato uno dei più importanti studiosi e pensatori del XX secolo. Einstein pubblicò più di 300 articoli scientifici e più di 150 articoli non scientifici.

Immagine di copertina tratta da Vecteezy.

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