Mi coglie qui il desiderio di partecipare al personale della Scuola, nella speranza che il messaggio arrivi a buon fine, un’esperienza forse poco conosciuta ma che ritengo di importanza fondamentale nella visione di un modo di insegnare che porti veramente frutti e rechi soddisfazione ai soggetti che vi sono coinvolti. Sono memorie di lavoro in partenariato europeo su tematiche dall’aspetto nuovo e innovativo, delle quali sarei fiero se fosse divulgata la conoscenza presso il personale insegnante di ogni ordine e grado; potrebbe essere la premessa per un cambiamento promettente. Dai nostri primi passi nella direzione intrapresa al momento in cui rendo pubbliche queste memorie di vita scolastica sono trascorsi oltre vent’anni, ma lo spirito che ha mosso l’iniziativa non è sciupato né sono venuti meno la fede e l’entusiasmo che ne sorreggono le idee strutturali.
C’è un modo di atteggiarsi all’insegnamento scolastico che ha tutto l’aspetto dell’innovativo e, fino a un certo punto, persino dell’immaginario. È quello che si basa sulla Metacognizione, un aspetto che può informare la didattica scolastica e che poggia i propri presupposti sui canoni della Psicologia cognitiva puntando a determinare una efficace facilitazione dei processi mentali attivi negli studenti. Parlo espressamente di una Didattica Metacognitiva improntata a rendere gli studenti capaci di adottare e mantenere determinati comportamenti strategici nell’uso del pensiero. Ossia si parla di ricorso a strategie intese come sequenze di operazioni finalizzate a un obiettivo culturale, di natura mentale dunque, con la funzione di organizzare le informazioni ricevute in unità facilmente utilizzabili e significative.

All’interno della Didattica Metacognitiva insegnanti e studenti interagiscono in forma cooperativa sviluppando consapevolezza attorno all’importanza delle abilità strategiche di apprendimento. La motivazione di fondo che suggerisce di avvalersi dei processi attivati dalla Didattica Metacognitiva è manifestata dal contesto in cui gli studenti instaurano relazioni positive con gli altri e diventano consapevoli della propria modalità di gestire il pensiero: è a questo punto che si ravviva in loro il desiderio di imparare e questo è l’atteggiamento più augurabile che la Scuola possa proporsi di riuscire a consegnare ai suoi alunni.
Il modello metacognitivo si riveste di efficacia educativa nel momento in cui riesce a creare una relazione stabile tra la prestazione dei singoli, gli stili attributivi individuali, la stima di sé e la motivazione al compito. Tutto ciò diventa possibile in quanto l’uso corretto di strategie mentali induce un genuino senso di autoefficacia e genera il piacere di apprendere in modo tale che l’esecuzione del compito da svolgere diventa di per sé motivante, rapportandosi praticamente a uno dei principali ingredienti di una prassi educativa qualificante affidata in prima istanza alla riflessione sul pensiero.
L’idea di proporre l’adozione di una Didattica Metacognitiva nella Scuola maturò nell’insieme dei propositi educativo-didattici individuati dai responsabili della didattica nelle classi dell’Istituto Comprensivo di Scuola Materna-Elementare-Media “Don Lorenzo Milani” di Paesana (Cuneo, Valle Po) al compiersi del trascorso millennio. Stimoli propedeutici provennero dalla partecipazione dell’allora capo di Istituto a due iniziative in ambito europeo: “Socrates Arion”, in Évreux (Francia) 1997 e “Socrates Azione 3.2” in Pontypridd (Regno Unito).
Corrente l’anno 1997 decidemmo di intraprendere la via stimolante dell’innovazione sulle tematiche metacognitive e incontrammo un primo partner europeo nella Scuola “Jörg Ratgeb Schule” di Stuttgart-Neugereut, con la successiva estensione del partenariato ad altri istituti: la Scuola “Garcia de Leaniz” di Moriles-Cordoba in Andalusia, altre tre Scuole spagnole “Colegio Publico Nuestra Señora de Araceli”, “Colegio Publico Juan de Aréjula” e “Instituto de Educacion Secundaria Secc IES BOADBIL” di Lucena-Cordoba; per concludere, ancora quattro successive Scuole: la Primaria “Mario Trigari” di Mondovì (Cuneo), la seconda Scuola tedesca “Grundschule am Ritterfel” di Berlino, la Nursery School “Kelsall Avenue” di Blackburn (Regno Unito) e l’Istituto Comprensivo “Umberto 1°” di Pitigliano (Grosseto).
Siamo andati avanti su questa linea per un settennio, con la sola interruzione di un anno scolastico e nell’arco di tempo considerato abbiamo realizzato tre Progetti in partenariato europeo: “La Didattica Metacognitiva e l’insegnamento delle strategie di pensiero” (1997/1999); “La creatività del pensiero e l’intelligenza emotiva” (2000); “Dal nostro Paese…all’Europa” (2002/2004).
Giunti infine alla conclusione di questo nostro percorso europeo mi accingevo a comporre una sintesi del nostro lavoro e così scrivevo:

“Mi guardo indietro e il mio pensiero ritorna alle origini del nostro Progetto Comenius, il già lontano 1996 allorquando andavamo preparando le basi da cui il Progetto sarebbe dovuto partire. Ricordo la prima visita che effettuai a Stoccarda dove incontrai per la prima volta Jürgen Elsäßer, il Preside della Scuola “Jörg-Ratgeb-Schule” e Klaus Schell che è stato l’anima del Progetto nel suo Paese e non solo.
“Ricordo il primo incontro fra le Scuole partner capofila – Germania, Spagna e Italia – a Moriles di Cordoba, in Andalusia, ospiti della Scuola “Garcia de Leaniz” nel marzo 1997. Poi, nel tempo, tre Scuole spagnole, una Scuola italiana oltre alla nostra in Piemonte, una seconda Scuola tedesca, una inglese e un Istituto Comprensivo in Toscana.
“Molte cose abbiamo costruito insieme, tutte interessanti e creative, nel dispiegarsi dei tre Progetti che abbiamo implementato nell’ultimo settennio:
- la Didattica Metacognitiva e l’insegnamento delle strategie di pensiero (1997-1998-1999);
- La Creatività del pensiero e l’Intelligenza emotiva (2000);
- Dal nostro Paese…all’Europa” (2002/2004).
“A Paesana abbiamo posto in essere numerosi Corsi di formazione. Siamo partiti con un seminario, nel 1996, diretto dal Prof. Rudy Magnan di New York, sulla metodologia CoRT Thinking di Edward De Bono. Abbiamo organizzato altri Corsi sulla didattica metacognitiva (23/26 giugno 1997 per 12 ore), sulle strategie di pensiero e sul programma di educazione cognitiva “Bright Start” di Carl Haywood (1997-1998), un Corso di Lingua Inglese per insegnanti (novembre-dicembre 1999), un Seminario “Penso…dunque cresco” (1999) con l’intervento di otto relatori su argomenti metacognitivi e un Seminario di autoaggiornamento sulla creatività di pensiero e intelligenza emotiva (20 settembre 2000).
“Il dirigente scolastico e un’insegnante di Scuola Materna hanno tenuto due corsi, rispettivamente sulla didattica metacognitiva (1998) e sul metodo “Bright Start” di Carl Haywood (2000), presso la Scuola partner “Mario Trigari” di Mondovì.
“In merito a tutto il lavoro di preparazione abbiamo allestito due Bibliografie ragionate: sulla didattica metacognitiva e sulla creatività di pensiero e intelligenza emotiva. Abbiamo anche elaborato alcuni dossier scritti relativi ai Corsi di formazione e alle esperienze attivate in classe.
“In ciascuno dei sei anni di attività Comenius abbiamo partecipato ad alcune Visite di studio o Incontri di progetto presso le Scuole partner e abbiamo ospitato presso la nostra Scuola i colleghi delle stesse. Durante queste visite abbiamo effettuato scambi di materiali, di esperienze e di opinioni sul Progetto Comenius.
“Gli alunni delle varie scuole sono stati in contatto reciproco tramite lettere, e-mail, scambio di lavori, fotografie e materiale didattico.
“Nel 2001 dodici alunne di Stoccarda, accompagnate dai loro docenti, sono venute in visita a Paesana, ospiti presso le famiglie delle loro coetanee. Al termine dell’anno scolastico le alunne di Paesana sono state a loro volta ospiti delle compagne di Stoccarda.
“Nel 2002 una nostra rappresentanza in partenariato ha relazionato sulle esperienze Comenius da noi percorse, al Seminario provinciale “Socrates” tenutosi in Cuneo.
“Con gli alunni nelle classi abbiamo lavorato intensamente:
- Il Progetto Comenius ha iniziato a dare i suoi primi frutti con l’applicazione del metodo “CoRT Thinking” di Edward De Bono nelle classi terminali della scuola primaria e del metodo “Bright Start” di Carl Haywood nella scuola dell’infanzia e nelle prime classi della scuola primaria (1998-1999).
- La Prof. Gerlinde Rakoczy ha condotto un laboratorio tecnico-creativo nella scuola elementare di Paesana (1999).
- Il Prof. Klaus Schell ha animato un laboratorio di creatività nella scuola presso la primaria e la secondaria di Paesana (2001).
- Abbiamo proseguito con lo sviluppo della metodologia metacognitiva sia nella scuola primaria sia nella scuola secondaria e abbiamo introdotto processi educativi rivolti alla creatività del pensiero e all’intelligenza emotiva (1999-2000-2001).
- Abbiamo esteso il programma “CoRT Thinking” a quattro classi della scuola secondaria negli anni 2000-2001-2002-2003.
- Abbiamo registrato su numerose videocassette le esperienze maturate durante le visite di scambio e le sequenze dei corsi di formazione tenuti a Paesana. Una di queste cassette comprende una Sintesi sulla Metacognizione in classe e percorre gli anni di lavoro che vanno dal 1997 al 1999.
- Abbiamo sintetizzato i contenuti e i prodotti del Progetto Comenius in un CD-rom.

“Ed eccoci a concludere. Prima di tutto con un vivo ringraziamento per tutti i colleghi, alunni e genitori che hanno contribuito a far crescere l’iniziativa in partenariato. Poi con un saluto ideale a tutti coloro che, avendo lavorato con noi, ora sono lontani. Con l’espressione di gratitudine per la Comunità Europea che ha finanziato il Progetto Comenius e per tutti gli Enti che ci hanno sostenuto economicamente. Rammentiamo, infine, che il nostro Progetto Comenius ci ha concesso di creare opportunità educative nuove e innovative, di incrementare la dimensione Europea nella scuola, di portare a reciproca conoscenza un gran numero di persone intelligenti e volenterose in un clima collaborativo, piacevole e di amicizia. Un plauso particolare alle Insegnanti del nostro Istituto che ho visto lavorare in interazione nelle classi, vere pioniere, coraggiose, volenterose, abili e intelligenti nel profondere tutte le energie disponibili per realizzare con raro entusiasmo gli obiettivi di qualcosa in cui hanno creduto e che ha meritato la loro fiducia: complimenti sinceri, il loro lavoro non mancherà di produrre effetti edificanti e costruttivi”.
Al di là dei risultati educativi e didattici, che abbiamo constatato emergere in misura copiosa, grande soddisfazione ci viene dall’aver lavorato insieme in questo Progetto pluriennale che a buona ragione potrebbe anche andare sotto il nome di Comenius per conoscerci.
11 Maggio 2004
m.b.