La Pulzella d’Orléans.

Giovanna d’Arco nacque a Domrémy, nella regione dei Vosgi, nell’anno 1412. Figlia di contadini, padre Jacques d’Arc (o Darc) e madre Isabelle Romée, crebbe con i suoi fratelli nella condizione culturale di illetterata. All’età di tredici anni iniziò a udire voci che pervenivano da una dimensione celeste e che le annunciavano essere stata destinata da Dio a liberare la Francia dagli Inglesi e a riportare sul trono francese il suo re, Carlo VII. Gli Inglesi, alleati alla Borgogna, si erano impadroniti di Parigi e di una notevole parte del territorio francese.

Nel 1428 e nel 1429, per ben due volte, insistette presso il capitano reale Robert de Baudricourt perché le fosse affidata una scorta armata che la conducesse dal re. Fu infine accontentata e vi si recò in abiti maschili rendendo palese al re la propria missione che avrebbe dovuto portare alla consacrazione del re a Reims come legittimo erede al trono francese. A Poitiers si prestò a essere interrogata da esperti giuridici i quali, dopo lungo pensare, le concessero di recarsi a Tours con un contingente di soldati per unirsi ad altre forze e liberare la città di Orléans assediata dagli Inglesi. Giovanna riuscì a penetrare oltre le mura, così che i Francesi attaccarono l’8 maggio e Orléans fu liberata. La Pulzella realizzò altre vittorie, a Patay il 18 giugno, ad Auxerre, Troyes, Châlons. Infine Carlo VII venne consacrato re di Francia a Reims il 17 luglio 1429, secondo le previsioni di Giovanna.

Poi le sorti mutarono, Giovanna fu ferita e subì una sconfitta nei pressi della Loira; da qui in poi fu trascinata in un circolo vizioso alimentato da invidie, mire politiche e di potere, ordite in modo tale da preparare la sua rovina. Il 24 maggio 1430 fu catturata dai Borgognoni di Giovanni da Lussemburgo il quale, tramite il vescovo di Beauvais, Pierre Cauchon, la vendette agli Inglesi per diecimila scudi d’oro. Il Papa non intervenne nella vicenda e Giovanna fu portata a Rouen dove il vescovo Cauchon, per precisi fini politici, la accusò di eresia sottoponendola all’Inquisizione. Il capo principale d’accusa fu l’essersi vestita da uomo, cosa condannata dalla Chiesa cattolica con la morte. Ma fu condannata anche come strega oltre che come eretica. Aveva soltanto diciannove anni quando fu fatta salire al rogo: era la mattina del 30 maggio 1431, nella città di Rouen.

Carlo VII, rimasto in disparte nonostante i servigi di conquista donatigli da Giovanna, si decise poi nel 1450 a ordinare un’inchiesta sul processo consumato vent’anni prima, finendo per riabilitare di fronte alla Storia nell’anno1456, il 7 di luglio, la figura di Giovanna. Non solo, ma la stessa Chiesa cattolica, che non aveva mosso un dito per salvare Giovanna da una fine atroce, con il volgere del tempo si ricredette e, da eretica e strega quale era stata dichiarata, ne portò la memoria al grado di Venerabile nel 1895, alla beatificazione nel 1909, insignendola infine delle onorificenze di Santa e di Patrona della Francia nel 1920.

Giovanna assurse a simbolo del patriottismo francese, un eccezionale e coraggioso condottiero partigiano diremmo noi. Nel corso della Storia rimane una sorta di fenomeno unico per le sue grandi mosse guerresche intraprese addirittura nella sua natura di donna e coadiuvata da esigue forze, per la giovanissima età e nonostante la sua scarsa cultura. Ancora oggi costituisce un enigma storico per la sorprendente volontà da cui fu animata, per la fede indomabile nel sorreggere una missione che aveva molto del carattere soprannaturale. Fu variamente definita dai critici: come psicopatica o nevrotica soggetta ad allucinazioni o come una pura e altissima eroina ben consapevole degli sviluppi che sarebbero seguiti alle sue imprese.

Da ricordare, fra le numerose opere artistiche nate sulla scorta dei suoi vissuti eroici, il dramma “La pulzella d’Orléans” di Schiller, in cui è vivamente rappresentato il sentimento religioso che ispirò Giovanna e fortemente vissuto il dramma di un cuore gentile nato non per la guerra ma per l’amore.

(Le immagini: Olio su tela di Jules Bastien-Lepage 1879 e Monumento di Emmanuel Fremiet 1874, sono tratte da Wikipedia).
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