Nella mente dei Pensatori
Voltaire
Dizionario filosofico
Giulio Einaudi Editore s.p.a. – Torino 1950, 1969, 1995
Nicea, di fronte a Costantinopoli, anno 325, primo Concilio, con Papa Silvestro I. La questione della divinità di Gesù Cristo. Così declamava Origene: “Gesù sta nel mezzo fra le nature create e la natura increata”. Si basava sulle parole di Gesù Cristo: “Mio padre è più grande di me” ossia “essendo il Padre più grande di me” (Giovanni, XIV, 28), “e consideravano Gesù come il primogenito della creazione, come la più pura emanazione dell’Essere supremo, ma non precisamente come Dio”. Gli altri, che erano ortodossi “ritenevano che il Padre e Gesù fossero la stessa cosa… Alessandro, vescovo di Alessandria, e Atanasio erano alla testa degli ortodossi… Eusebio, vescovo di Nicomedia, con 17 altri vescovi, il prete Ario e parecchi altri sacerdoti, erano del partito opposto. La disputa si avvelenò subito”. Infine 299 vescovi contro 18 acclamarono: “Gesù è figlio unico di Dio, generato dal Padre, della stessa sostanza del Padre, Dio da Dio, luce da luce, vero Dio da vero Dio, consustanziale al Padre”. Duemila persone del secondo ordine erano del parere di Ario… san Macario pregò Dio di far morire Ario prima ch’egli potesse entrare nella cattedrale (Costantinopoli), così ardentemente che Dio esaudì la sia preghiera (ma Voltaire ci credeva proprio?). Ario morì recandosi in chiesa nel 330… I partigiani di Atanasio e quelli di Eusebio si fecero una guerra crudele”.
Nel 2° Concilio, a Costantinopoli nel 381, si proclamò che lo Spirito Santo “procede dal Padre… Solo verso il secolo IX la Chiesa statuì gradualmente che lo Spirito Santo procede dal Padre e dal Figlio… Nel 431 il 3° Concilio universale, a Efeso, decise che Maria era veramente madre di Dio, e che Gesù aveva due nature e una sola persona. Si contrappose Nestorio, vescovo di Costantinopoli, che considerò Maria solo madre di Cristo: fu dichiarato Giuda dal concilio e la duplice natura di Gesù fu ancora confermata dal concilio di Calcedonia nel 451… Purtroppo nessuna di queste dispute evitò di causare qualche guerra… Dio permise ancora, per provare la pazienza dei fedeli.
Altro tentativo di interpretare gli stati d’animo del Creatore. Che ne sa Voltaire, che ne sappiamo noi tutti di chi sia quel Dio così confidenzialmente chiamato in scena, di quali pensieri coltivasse e coltivi nella propria mente illeggibile per noi? E, poi, come mai quel Dio, così familiarmente evocato, avrebbe dovuto mettere alla prova alcunché, come in questo caso la pazienza dei fedeli? Nella sua saggezza infinita non ne conosceva forse, da sempre, ogni aspetto, ogni sviluppo, ogni dettaglio e ogni conclusione? Ma, ancora, di quale Entità sta parlando Voltaire?
Il Dio declamato da Voltaire permise ancora “che i Greci e i Latini rompessero definitivamente nel secolo IX; e… che in Occidente vi fossero ventinove sanguinosi scismi per la cattedra di Roma”.
Nonostante l’avanzata degli Arabi e dei Turchi con la loro religione maomettana, “la Chiesa romana sopravvisse, ma sempre macchiata di sangue per più di seicento anni di discordia fra l’Impero d’Occidente e il papato. Tali discordie d’altronde la resero assai potente: i vescovi e gli abati di Germania divennero tutti principi, e i papi acquistarono a poco a poco la sovranità assoluta su Roma e sul territorio circostante per un’estensione di cento leghe (lega: unità di misura di lunghezza; in Francia = km 4,445). Così Dio provò la sua Chiesa con le umiliazioni, con i disordini, con i delitti e con lo splendore”.
Si ritorna sul solito motivo: un Dio che aveva bisogno di prove. E, con il senno di oggi, anno 2022, non si dovrebbe pensare, alla luce degli avvenimenti storici, che Dio si sia stancato di sottoporre la sua Chiesa alle prove più impensabili?
Lo spirito missionario. “San Francesco Saverio portò il santo Vangelo nelle Indie Orientali e nel Giappone… ma il diavolo seminò la sua gramigna in mezzo al buon grano. I cristiani ordirono una congiura seguita da una guerra civile, nella quale furono tutti sterminati, nel 1638”.
Si trattò della rivolta di Shimabara, scoppiata nel 1637 nel Giappone sud-occidentale: i cattolici giapponesi, in gran parte contadini, insorsero contro il governo in seguito a una forte persecuzione religiosa attuata nei confronti dei cristiani cattolici. Il governo inviò un contingente di oltre 125 mila uomini per sopprimere la ribellione, riuscendo a spegnerla. In conseguenza la persecuzione anticristiana si fece molto più aspra terminando solo nel 1650. A seguito di questa rivolta il Giappone adottò una politica di isolamento nazionale che si protrasse per oltre due secoli.
“In Cina le dispute sorte fra Gesuiti, Domenicani e altri furono causa di interdizione per l’insegnamento della religione cattolica su cui i nostri missionari non si trovavano d’accordo”.
IL CIELO DEGLI ANTICHI. L’atmosfera “la quale è, come dice benissimo il signor de Fontanelle nei suoi Mondes, la calugine del nostro guscio”.
Astronomia. “I Caldei (popolo semita, abitante la parte meridionale della Mesopotamia, la cui esistenza è attestata fin dai testi assiri del IX secolo a.C.) situavano il sole al centro del nostro mondo planetario, pressappoco alla stessa distanza dal nostro globo di quella che noi abbiamo calcolato; facevano girare la terra e tutti i pianeti attorno a quell’astro. Così ci dice Aristarco di Samo; ed è il vero sistema astronomico, che Copernico ha poi rinnovato. Ma i filosofi tenevano per sé il segreto, per essere più rispettati dai re e dai popoli, o piuttosto per non essere perseguitati”.
“A parlare propriamente, il cielo non c’è: c’è una quantità prodigiosa di astri che errano nello spazio vuoto”.
Idee assurde intorno al firmamento: Ebrei e la maggior parte dei popoli antichi, S. Agostino, Lattanzio, San Crisostomo.
CRCONCISIONE. “i popoli della Colchide, dell’Egitto e dell’Etiopia sono i soli della terra che si siano fatti circoncidere da sempre… gli Ebrei ammettono di avere dimorato per duecentocinque anni in Egitto; dicono che non si fecero circoncidere… gli Israeliti presero molte costumanze dagli Egiziani… Niente impedisce dunque che gli Ebrei abbiano imitato gli Egiziani nella circoncisione.
CONCILI. 1°) Nicea, 325, con 317 vescovi – 2°) Rimini (concilio tenuto nel 359, convocato dall’imperatore romano Costanzo II, con lo scopo di ricomporre la frattura tra ariani e niceni riguardo alla dottrina cristologica), 400 vescovi + 200 a Seleucia: eliminata la consustanzialità di Gesù. – 3°) Efeso, 431, condannato Nestorio, vescovo di Costantinopoli, per aver negato Maria come Madre di Dio. Ma i Vangeli non parlano di consustanzialità né di Maria Madre di Dio. Il monaco Eutiche sostiene che Gesù aveva una sola natura, mentre Flaviano, vescovo di Costatinopoli, sosteneva le due nature di Gesù. – 4°) Efeso, 449, come il piccolo Concilio di Cirta, 355 e un’altra assemblea a Cartagine: a Gesù furono assegnate due nature. – 5°) Concilio di Calcedonia, 451, “Gesù ridotto a una natura”. – 6°) “sesto concilio universale di Costantinopoli, riunito per sapere con precisione se Gesù, avendo una sola natura, non avesse però due volontà; convocato dall’imperatore Costantino il Barbuto: i legati del vescovo di Roma a sinistra, i patriarchi di Costantinopoli e di Antiochia a destra; Gesù ottenne due volontà. – 7°) Secolo VIII, riunito a Costantinopoli da Costantino Copronimo, con 300 vescovi che diedero l’anatema al culto delle immagini, considerato idolatria. – 8°) Secondo Concilio di Nicea, convocato nel 787 dall’imperatrice Irene (aveva fatto cavare gli occhi al proprio figlio), ristabilita l’adorazione delle immagini. – 9°) Concilio di Francoforte, voluto da Carlomagno, 974: si trattò da idolatra il secondo Concilio di Nicea – 10°) “Il primo grande concilio convocato da un papa fu quello del Laterano, 1139, con mille vescovi: anatema a coloro che sostenevano che la Chiesa era troppo ricca”. – 11°) “Un altro concilio lateranense, nel 1179, fu tenuto da papa Alessandro III, nel quale i cardinali per la prima volta ebbero preminenza sui vescovi. Vi si trattarono solo questioni disciplinari. – 12°) In un altro grande Concilio lateranense, nel 1215, papa Innocenzo III spogliò il conte di Tolosa di tutti i suoi beni e possessi, per forza di scomunica. È questo il primo concilio dove si sia parlato di transustanziazione”. – 13°) Concilio generale di Lione, 1245, papa Innocenzo IV scomunica l’imperatore Federico II… “fu in quel concilio che si diede ai cardinali il cappello rosso, per ricordare loro che bisognava bagnarsi nel sangue dei sostenitori dell’imperatore. Questo concilio fu causa della distruzione della Casa di Svevia, e di trent’anni di anarchia in Italia e in Germania. – 14°) Concilio universale a Vienna, nel Delfinato, 1311: fu abolito l’ordine dei Templari, i cui principali membri erano stati condannati ai più orribili supplizi, su accuse per nulla fondate. – 15°) Grande Concilio di Costanza, 1414: deposizione di papa Giovanni XIII, “convinto di mille delitti, e dove si bruciarono Giovanni Huss e Gerolamo da Praga, per essere stati ostinati”. – 16°) Grande Concilio di Basilea, 1431: deposizione di papa Eugenio IV, che rimase sul soglio pontificio. – 17°) Quinto Concilio lateranense, 1512, contro Luigi XII re di Francia, convocato da papa Giulio II. – 18°) Concilio grande di Trento (1545-1563): contro la riforma protestante. (la Chiesa cattolica riconosce 21 Concili ecumenici, dal Niceno, 325 al Vaticano II, 1962-1965)
CONFESSIONE. “Ci si confessa nei misteri di Iside, di Orfeo e di Cerere… I cristiani adottarono la confessione nei primi secoli della Chiesa, come presero quasi tutti i riti dell’antichità… Lo scandalo della confessione pubblica di una donna, avvenuta a Costantinopoli, nel secolo IV, fece abolire la confessione. La confessione segreta… non fu ammessa nel nostro Occidente se non verso il secolo VII… I preti guelfi rifiutavano l’assoluzione ai ghibellini, e i preti ghibellini si guardavano bene dall’assolvere i guelfi” – Papa Gregorio XV emanò una bolla “con la quale ordinava di rivelare in certi casi le confessioni”.
CREDO. “… la Chiesa latina… ha preso tutto dalla Chiesa greca… Fra i Greci si chiamava simbolo le parole, i segni con cui si riconoscevano fra loro gli iniziati ai misteri di Cerere, di Cibele, di Mitra… nessuno sentì parlare di questo Credo per più di 400 anni… Il nostro simbolo, quale è oggi, è certamente del secolo V, posteriore a quello di Nicea”.
DAVIDE. “Sono un po’ scandalizzato che Davide, l’unto del Signore, ribellatosi contro Saul, altro unto del Signore, se ne vada con 400 banditi a taglieggiare il paese… Davide, allora alla testa di 600 banditi, faceva scorrerie presso gli alleati del suo benefattore Achis: saccheggiava tutto e ammazzava tutti, vecchi, donne, bambini lattanti… per tema che questi bambini non ne portassero notizia a re Achis” – Davide teme una rivolta dei suoi banditi; consulta il Signore il quale gli dice di attaccare gli Amaleciti per ottenere un buon bottino da distribuire ai suoi banditi. Davide manda a morte un messo che era venuto ad annunciargli la morte di Saul nella battaglia contro i filistei. “Davide si impadronisce di tutto il regno”, stermina gli abitanti di Rabbath “segandoli in due, straziandoli con erpici di ferro, bruciandoli in forni di mattoni”. Davide si consulta con il Signore sul perché di una carestia che imperversa da tre anni… “il Signore risponde che è perché Saul aveva ucciso un tempo dei Gabaoniti… Non parlerò qui dell’assassinio abominevole di Uria e dell’adulterio con Betsabea… le vie del Signore… egli ha permesso che Gesù Cristo discendesse da quell’infame Betsabea” (donna israelita di grande bellezza, sposa di Uria, ufficiale di David il quale fece di lei la propria amante e fece morire il marito per poterla sposare. Betsabea e Davide generarono Salomone e altri tre figli. Davide proclamò Salomone suo successore).
DESTINO. Omero è il primo a trattare la nozione di destino, il signore degli dei. “il filosofo sa che non esiste il caso”.
DIVINITÀ DI GESÙ. “I sociniani (seguaci del senese Fausto Socini o Sozzini, 1539-1604, negavano il dogma della trinità, la divinità di Gesù, la necessità della grazia e dell’istituzione ecclesiastica),citando a loro favore Eusebio, vescovo di Cesarea, i padri della Chiesa Giustino e Tertulliano, san Paolo ‘che non chiama mai Gesù Cristo Dio’… fino al punto di affermare che i cristiani impiegarono tre interi secoli per formare a poco a poco l’apoteosi di Gesù e che elevarono questo sorprendente edificio soltanto seguendo l’esempio dei pagani che avevano divinizzato dei mortali… Fausto Socino verso la fine del secolo XVI poco mancò che non stabilisse una nuova specie di cristianesimo: ce n’erano già più di 300 specie”.
“Il medico e teologo aragonese Michele Serveto (1511-1553) fu arso sul rogo a Ginevra come antitrinitario”
EGUAGLIANZA. “L’uomo, avendo ricevuto il raggio della Divinità che si chiama ‘ragione’, quale frutto ne ha? Quello di essere schiavo in quasi tutta la terra. Tutti gli uomini sarebbero dunque necessariamente uguali, se fossero senza bisogni. La miseria connessa alla nostra specie subordina un uomo a un altro uomo; non l’ineguaglianza è la vera disgrazia, ma la dipendenza”.
“È impossibile, nel nostro sciagurato globo, che gli uomini che vivono in società non siano divisi in due classi: una di oppressori, l’altra di oppressi; e queste due si suddividono in mille altre, e queste mille hanno ancora diverse sfumature… Ogni uomo nasce con una inclinazione piuttosto violenta per il dominio, la ricchezza e il piacere, e con molta propensione alla pigrizia.
INFERNO. “I Persiani, i Caldei, gli Egiziani, i Greci immaginarono punizioni dopo la vita… gli Ebrei furono i soli che non ammisero se non castighi temporali”.
Voltaire fa dare agli autori delle leggi ebraiche una definizione del proprio popolo: “Noi ammettiamo di essere estremamente ignoranti; di avere appreso a scrivere molto tardi; che il nostro popolo era un’orda selvaggia e barbara, il quale, per nostra confessione, errò per quasi mezzo secolo in deserti impraticabili; che alla fine usurpò un piccolo paese con le rapine più odiose e le crudeltà più detestabili che la storia menzioni… Infine i farisei e gli esseni, fra gli Ebrei, ammisero la credenza di un inferno a loro modo; questo dogma era già passato dai Greci ai Romani, e fu adottato dai cristiani. Parecchi padri della Chiesa non credettero affatto alle pene eterne.”
VANGELO. “… nessuno dei primi padri della Chiesa, fino a Ireneo (S. Ireneo visse alla fine del secolo II, Asia Minore, circa 135-140 – vescovo di Lione nel 200 circa – avversò lo gnosticismo – Adversus Aereses) incluso, cita mai nessun passo dei 4 Vangeli che noi conosciamo”.
Le sette eretiche diffuse in Oriente nei secoli II e III: gli àlogi respingevano il Vangelo di Giovanni e l’Apocalisse; i teodosiani, seguaci di Teodosio di Bisanzio, negavano la divinità di Gesù e non ne ammettevano che la missione di messia.
È stato detto che i padri della Chiesa “riportano molti passi che si trovano soltanto nei Vangeli apocrifi, rigettati dal canone; es. i Vangeli di Giacomo e di Nicodemo. I quattro Vangeli canonici “cominciarono a essere un po’ conosciuti dai Romani soltanto sotto Traiano (imperatore dal 98 al 117) e andarono fra le mani del pubblico soltanto negli ultimi anni di Diocleziano (imperatore 284-305)… i sociniani (dottrina religiosa cristiana di tipo ereticale, propugnata nel XVI secolo da Lelio e Fausto Socini: rifiuto del dogma trinitario, negazione della divinità di Cristo considerato mediatore di salvezza; pur ammettendo l’ispirazione divina delle Scritture, respingevano gli insegnamenti dogmatici susseguenti, es. i sacramenti, la struttura gerarchica della Chiesa) considerano i quattro Vangeli come opere clandestine, fabbricate circa un secolo dopo Gesù Cristo e nascoste accuratamente ai gentili per un altro secolo”.
FANATISMO. “Il fanatismo sta alla superstizione come il delirio sta alla febbre e come la rabbia sta alla collera… Il più detestabile esempio di fanatismo è quello dei borghesi di Parigi che (il 24 agosto 1572 durante le guerre di religione) corsero ad assassinare, scannare, gettare dalle finestre, fare a pezzi, la notte di san Bartolomeo, i loro concittadini che andavano a messa… Una volta che il fanatismo ha incancrenito un cervello, la malattia è quasi incurabile… Non c’è altro rimedio a questa malattia epidemica che lo spirito filosofico… Le leggi e la religione non valgono contro questa peste degli animi; la religione, lungi dall’essere per loro un cibo salutare, si trasforma in veleno per i cervelli infetti.
FEDE. “Un giorno il principe Pico della Mirandola incontrò papa Alessandro VI presso la cortigiana Emilia, mentre Lucrezia, figlia del santo padre, stava per partorire. Incerta era la paternità del bambino (Alessandro VI – Rodrigo Borgia, 1431-1503, figlio di Isabella Borja – o Borgia – sorella di papa Callisto III e di Jofrè de Borja suo cugino, godette di notevoli favori e protezioni e ricoprì importanti nomine. Partecipò attivamente alle vicende politiche italiane tramite una serie di alleanze. Divenne papa nel 1492 quando già aveva avuto numerosi figli, tutti legittimati. I grandiosi progetti di conquiste concepiti per il figlio Cesare si tradussero in una lotta continua contro i grandi feudatari romani e contro i signori della Romagna e dell’Italia centrale. La sua vita dissipata fu denunciata dal Savonarola, scomunicato e mandato al rogo nel 1498 a Firenze.).
“La fede consiste nel credere non ciò che sembra vero, ma ciò che sembra falso al nostro intelletto”.
GENESI. “nel principio Dio creò il cielo e la terra, ma la traduzione non è esatta; quella esatta direbbe: nel principio gli dei fecero – oppure – gli dei fecero il cielo e la terra”. (oltre essere un agglomerato di fiabe, più o meno grottesche, più o meno verosimili, più o meno violente, la Genesi può essere considerata un concentrato di pregiudizi).