Eric Hall, Carol Hall, Alison Leech
APPRENDERE LA FANTASIA
L’ “immaginazione guidata” nella classe
Trento, Centro Studi Erickson, 1993 (orig.: New York, 1990)
La fantasia: un concetto elusivo
Dalle nostre osservazioni abbiamo comunque ricavato la convinzione che sia gli insegnanti sia gli alunni, partecipando a questa attività, abbiano vissuto una positiva esperienza di apprendimento. (31) …
Come termine, “immagine” tende a essere usata in senso più ampio di fantasia e si riferisce a:
- una rappresentazione interiore di una percezione del mondo esterno in assenza di una reale esperienza esterna;
- una rappresentazione interiore diversa da ogni precedente esperienza vissuta. …
La fantasia viene in genere usata per descrivere la sequenza di eventi interiori che non trovano rappresentazione nella realtà esterna né possono essere controllati in modo razionale e cosciente. Frequentemente le immagini emergono e fluttuano in forme non lineari, spesso completamente differenti da quelle dell’esperienza quotidiana. La percezione del tempo può venire contratta o dilatata o le sequenze temporali possono risultare distorte. …
È inoltre impossibile controllare direttamente o cambiare il corso della fantasia di un’altra persona dall’esterno e questo è un fatto rilevante per le realtà educative, dove il controllo del pensiero più che l’apprendimento può costituire il vero scopo delle attività. …
Gli insegnanti possono essere in grado di controllare il comportamento esteriore, ma non il pensiero degli alunni. (32) …
Nonostante il lavoro sulla fantasia non abbia tradizionalmente mai goduto di buona fama, non c’è dubbio che essa potrebbe essere impiegata per migliorare le prestazioni scolastiche e sociali, per esempio per prepararsi mentalmente a un colloquio imminente o per arricchire la qualità della scrittura creativa… tuttavia ci sentiamo di affermare che è possibile aiutare gli alunni ad avere una padronanza maggiore della differenza tra fantasia e realtà, se insegniamo loro a prestare maggiore attenzione alle proprie fantasie e ad ampliarle in modo creativo e allo stesso tempo controllato. …
I resoconti dell’immaginario individuale tendono a essere forniti in termini visuali come una descrizione di ciò che può essere visto con “l’occhio della mente”. (33) Le immagini possono, tuttavia, coinvolgere ogni altro senso: udito, gusto, odorato, tatto, senso dell’equilibrio, del caldo, del freddo e del dolore, come pure della vista. … Dopo una esperienza di fantasia gli alunni riferiranno sulla propria esperienza servendosi della modalità espressiva da loro preferita. …
Quanti più sensi sono stimolati dalla fantasia guidata, tanto maggiore sarà la possibilità che gran parte degli alunni siano veramente coinvolti in questa attività e che vivano un’esperienza maggiormente significativa. (34) …
Forme di immagini
- Post-immagine. Prodotta fissando un oggetto luminoso.
- Immagini eidetiche. Capacità di guardare una scena complessa e di essere poi in grado di “vederla” con “l’occhio della mente” e di descriverla nei minimi dettagli (35)
- Immagini della memoria. Ricordare eventi del passato.
- Sogni a occhi aperti.
- Immagini ipnagogiche e ipnafoniche.
- Attività onirica.
- Allucinazioni o immagini dovute a limitazione dell’attività sensoriale. (36)
3 – La conduzione di una fantasia guidata in classe
Per introdurre la fantasia guidata a un gruppo di alunni sarebbe auspicabile poter disporre di una stanza vuota, con tappeti e sedie comode. (39) …
I testi di fantasia possono essere visti sia come fine a se stessi sia come integrazione a varie discipline curricolari, anche per incentivare gli alunni a riflettere su se stessi e a condividere con altri i propri sentimenti.
In alternativa, la fantasia guidata può venire utilizzata come strumento per rinforzare l’apprendimento cognitivo. Perciò, in una lezione di scienze, la fantasia può essere usata per aiutare gli alunni a ricordare le parti di un fiore o le attività interne di un organo vitale. (41) …
È importante introdurre la lezione con una breve discussione sugli obiettivi dell’attività. … Oltre alla buona abitudine di spiegare sempre agli alunni gli obiettivi di ogni attività che si vuole svolgere, è necessario che essi possano realmente scegliere se prendervi parte o meno. (42) …
Precisiamo ancora che gli alunni possono interrompere l’attività in qualsiasi momento. Basta solo che aprano gli occhi. Un’altra possibilità di scelta che aiuta gli alunni a ridurre le loro paure è quella di poter tenere gli occhi aperti o chiusi. …
Dal nostro punto di vista la posizione ottimale per partecipare alla fantasia guidata è quella di stare seduti con il busto eretto. …
Istruzioni:
Disponetevi come vi sentite più a vostro agio. Prima muovetevi un po’ e poi provate a sedervi con il busto eretto. Appoggiarsi allo schienale potrebbe aiutarvi a stare seduti bene. Controllate di non avere le gambe incrociate, di tenere i piedi con la pianta ben poggiata sul pavimento, così potete rilassarvi meglio. Stendete le mani sul banco o mettetele in grembo. (43) …
Durata dei testi:
Da 10 a 15 minuti di lettura silenziosa. … Quando si lavora in coppia, ogni alunno impiega dai 5 ai 10 minuti per analizzare verbalmente l’esperienza vissuta. … l’intera esperienza consiste di varie fasi: introduzione, rilassamento, fantasia, sviluppo e discussione di gruppo per condividere l’esperienza. (45) …
Rielaborazione
Rielaborare una fantasia guidata consente agli alunni di dare un senso all’esperienza appena vissuta, di riflettere su di essa e di collegarla ad altre esperienze avute in passato. (46) … riflettere sul significato simbolico delle proprie fantasie e condividerle con altri. Ci sono vari linguaggi di cui gli alunni si possono servire per riferire della propria esperienza: il linguaggio verbale, quello scritto, quello iconico, quello della danza e quello musicale.
Al termine di ogni fantasia guidata gli alunni rimarranno per un attimo tranquilli, sia in virtù del rilassamento iniziale sia dell’attività stessa. Questa è una conseguenza naturale di un’attività fortemente introspettiva e la cosa non deve certo allarmare. …
Quando il gruppo-classe è pronto, allora potete invitare i ragazzi a dividersi in piccoli gruppi, preferibilmente in coppie, per parlare delle rispettive esperienze. È preferibile il lavoro di coppia perché la coppia è l’unità minima da cui partire per imparare ad ascoltare le fantasie. … Una volta che i ragazzi abbiano acquisito una certa pratica e compreso le modalità di un comportamento cooperativo, possono essere incoraggiati a lavorare in gruppi formati da più persone. …
Questa procedura riduce la possibilità di frizioni all’interno del gruppo e contribuisce a costruire un clima favorevole in classe. (47) Questo modo di rapportarsi a una classe è molto diverso dal comportamento tradizionale dell’insegnante e gli alunni acquisiscono così un controllo maggiore sui loro processi di apprendimento. …
… l’attività di fantasia guidata produce negli alunni un elevato grado di coinvolgimento e la perdita di tempo non costituisce un problema. (48) …
Gli insegnanti devono essere in grado di “modellare” per gli alunni delle abilità di ascolto efficaci. Il lavoro nel campo delle abilità interpersonali dimostra l’importanza di un processo di ‘modeling’ affinché avvenga un effettivo trasferimento di abilità da chi educa a chi viene educato. Infatti è importante, secondo noi, che l’insegnante fornisca continuamente dei modelli di abilità di ascolto, ma soprattutto quando gli alunni riferiscono alla classe della loro esperienza di fantasia. (49) …
Le domande dell’insegnante devono attenersi rigorosamente a quanto detto dal ragazzo, in modo da non manipolare e distorcere i contenuti delle sue affermazioni. Domande che alterino il pensiero dell’alunno, introducendo un nuovo contenuto, sono meno utili e, a nostro avviso, possono avere effetti dannosi. …
La natura del rapporto alunno-insegnante rende assolutamente necessario che quest’ultimo si serva solo del materiale introdotto dagli alunni ed eviti di proiettare sull’argomento i propri sentimenti. … In questo modo l’insegnante dimostra di apprezzare l’alunno e di trovare importante ciò che egli ha da dire. Uno degli effetti di questo atteggiamento da parte dell’insegnante è quello di accrescere l’autostima dell’alunno. (50) …
La domanda “perché” dà spesso all’alunno l’idea di essere analizzato. Le domande che iniziano con questa parola presuppongono quasi, da parte di chi risponde, un giudizio morale implicito. … Quando si va a toccare l’esperienza personale degli alunni è prudente evitare domande che inizino con “perché”. …
Nel corso di un dialogo tra insegnante e alunno, informazioni e dichiarazioni di sentimenti cominceranno a fluire in direzione opposta, cioè dall’alunno all’insegnante. L’abilità dell’insegnante risiede nell’incoraggiare l’alunno a elaborare le sue affermazioni iniziali senza giudicarle e senza darne interpretazioni distorte. Così l’insegnante può diventare per l’alunno uno specchio che riflette le immagini senza distorcerle. Questo processo favorisce una comprensione più profonda del Sé. (51) …
È utile incoraggiare gli alunni a usare la prima persona e a scrivere al tempo presente. Così possono scrivere come se gli eventi della loro fantasia stessero accadendo in quel preciso istante. … Il semplice atto di trasferire gli eventi della loro fantasia su un foglio li mette in grado di conoscere la propria esperienza e di riflettere su di essa. (52) …
Se scegliete di far eseguire agli alunni dei disegni dopo la fantasia, è meglio aver preparato fin dall’inizio carta e colori. Tuttavia, dare ai ragazzi il permesso di scegliere tipo e dimensione di carta, composizione, colori e materiali per il disegno è un modo per incoraggiarli all’espressione personale. … Dieci minuti possono essere sufficienti per un disegno. Gli alunni possono poi mostrarsi a vicenda i disegni da loro eseguiti dopo la fantasia e condividere così le proprie esperienze. … quando gli alunni guardano i disegni prodotti dall’esperienza di fantasia si forma in loro tutta una serie di reazioni emotive che non si verificano invece quando essi esaminano i lavori eseguiti durante le normali lezioni di disegno e storia dell’arte.
La curiosità, il divertimento, la meraviglia e talora anche il timore, la tristezza e l’empatia sono emozioni che affiorano spesso dopo una esperienza di fantasia.
Il coinvolgimento emotivo che gli alunni provano verso il lavoro dei loro compagni può avere come ulteriore effetto un maggiore apprezzamento delle espressioni artistiche in generale. (53)
Le varie fasi dell’attività di fantasia guidata possono incoraggiare i ragazzi a parlare di sé in modo sincero e sentito (sia nella forma sia nei contenuti). … Secondo noi l’espressione dei sentimenti e altre forme di apertura spontanea hanno una legittima collocazione nel curricolo scolastico, al pari della matematica, della lingua straniera, dell’informatica e così via. …
Prima di cominciare la discussione di gruppo, l’insegnante potrebbe esporre alla classe le sue esigenze e convinzioni riguardo al problema della riservatezza.
La maggior parte degli alunni possiede meccanismi di censura molto efficaci. Se questi non vengono repressi, gli alunni riveleranno solo quei sentimenti che sentono più opportuni per se stessi. Sicuramente è importante chiarire agli alunni che non sono tenuti a parlare o scrivere degli aspetti della propria fantasia se non se la sentono. (54) Enfatizzare questo aspetto, tuttavia, porta alla conclusione che il contenuto della fantasia sarà difficile da esprimere e condividere con gli altri e che sia meglio tacerne. … i problemi relativi alla riservatezza sono semplici da superare. Parole e frasi come “consiglio”, “invito”, “qualunque cosa giusta per voi” possono attenuare ciò che potrebbe essere sentito come un comando dell’insegnante all’autoespressione… la fantasia guidata fornisce agli alunni un mezzo sicuro per parlare dei propri sentimenti e della propria vita personale ed essi sono in genere felici di avere questa opportunità. (55)
Immagine di copertina tratta da RaggiMethod.