Barbara L. McCombs, James E. Pope
COME MOTIVARE GLI ALUNNI DIFFICILI
Strategie cognitive e relazionali
Trento, Centro Studi Erickson, 1996
Introduzione
Argomento del libro: fornire alcuni principi e metodi pratici per stimolare la motivazione negli alunni che hanno perso il contatto con il loro naturale desiderio di apprendere. Le informazioni e le strategie qui proposte hanno anche lo scopo di mettere insegnanti e alunni nelle condizioni migliori per intervenire, aiutando a capire che cos’è la motivazione e come può essere potenziata anche negli alunni più difficili delle scuole primarie e secondarie di primo e di secondo grado. (13)
Le strategie e le attività specifiche possono essere usate per potenziare la motivazione negli alunni e per creare un clima di classe in cui si possano verificare cambiamenti positivi. (14)
- La natura della motivazione nelle più recenti teorie psicologiche.
- La prospettiva cognitivista si rivolge allo studio dei processi mentali e mette in rilievo l’importanza della percezione nell’apprendimento e nella memoria, assieme all’essenzialità del ruolo attivo dell’alunno e al riconoscimento che qualsiasi conoscenza è una conoscenza personale e soggettiva, costruita dal sistema di convinzioni e di idee di riferimento uniche di ciascun individuo. All’interno delle più recenti teorie cognitive, tuttavia, l’attenzione maggiore è stata rivolta ai modi in cui la mente struttura e organizza l’esperienza. Da questo punto di vista la motivazione è direttamente influenzata dalle convinzioni dell’individuo circa il proprio valore, le proprie abilità o competenze, gli obiettivi e le aspettative di successo o di fallimento e i sentimenti positivi o negativi che derivano dai suoi processi di autovalutazione.
- Un’altra serie di teorie che nascono da una prospettiva socio-cognitiva o socio-comportamentale mette in rilievo l’importanza dei fattori esterni nella motivazione ad apprendere, comprendendo tra questi il sostegno sociale ed emotivo da parte di persone significative e ricompense e incentivi estrinseci. (17)
- Le recenti teorie sulla motivazione stanno anche iniziando a rivolgere l’attenzione verso processi cognitivi di più alto livello (come la metacognizione o abilità di riflettere sul proprio modo di pensare) e al come si possano raggiungere livelli maggiori di autoconsapevolezza per controllare il proprio pensiero. Quando le persone imparano che possono operare al di fuori del vecchio sistema cognitivo di convinzioni appreso, esse sperimentano un profondo senso di controllo personale. L’importanza di questa crescita sta nel riconoscimento del sé come agente.
Quando si può insegnare alle persone a comprendere e a controllare il proprio pensiero, esse possono uscire dall’influenza limitante e demotivante delle convinzioni negative circa le loro abilità o dei loro timori di fallimento. Di conseguenza, possono accedere a processi di livello superiore quali l’introspezione, la creatività, la saggezza e il buonsenso. Possono operare al di fuori del loro vecchio sistema cognitivo e vedere oltre il proprio sistema di convinzioni condizionato o la personale struttura di riferimento.
Ciò che sta emergendo come una nuova prospettiva rispetto alla motivazione è che gli alunni siano in grado di comprendere psicologicamente la relazione esistente tra le loro convinzioni, i loro sentimenti e la loro motivazione. (18) A buoni livelli di comprensione e di autoconsapevolezza, gli alunni si rendono conto di avere un controllo personale (o autoefficacia) sul contenuto e sui processi del pensiero, riescono a comprendere il ruolo del pensiero e sanno di avere l’abilità di automotivarsi.
Aumentare la consapevolezza del proprio coinvolgimento attivo in qualsiasi momento del processo di elaborazione dei pensieri, delle convinzioni e degli atteggiamenti è il primo passo per aiutare una persona a percepire il proprio controllo sulla creazione di realtà personali e soggettive.
La motivazione può essere compresa come una capacità e una tendenza naturali, presenti all’interno della persona. Poiché la motivazione è intrinseca, ha bisogno di essere stimolata piuttosto che indotta o costruita. (19)
Le ricerche implicano che gli alunni, per essere in grado di attingere dalla loro motivazione intrinseca ad apprendere, devono comprendere le modalità in cui i loro pensieri possono influenzare i loro stati d’animo e il loro comportamento. Devono appropriarsi dell’idea del sé come agente attivo e di ciò che questo significa.
Quando gli alunni sono aiutati a comprendere, attraverso un sostegno personale ed educativo, come funziona la loro mente e come possono controllare i loro processi di pensiero, vengono stimolate le loro capacità naturali di raggiungere una modalità di pensiero qualitativamente superiore e una maggiore motivazione ad apprendere. L’autoregolazione cognitiva può attivare un ciclo virtuoso di autoconferma delle proprie capacità, e il risultato può essere quello di una tendenza positiva verso sempre maggiori comprensione e funzionamento. (20)
Modello di Potenziamento Reciproco (Roger Mills e Richard Ryan): Quando i giovani instaurano relazioni positive con gli altri e diventano consapevoli delle proprie modalità di pensiero, nasce in loro il desiderio di imparare. Il modello, quindi, mira a promuovere il benessere mentale, la motivazione e le potenzialità dei giovani facendo leva sulla volontà, sulle abilità e sulla relazionalità.
Gli alunni possono sentirsi “in grado di” solo nella misura in cui coloro che li circondano offrono un sostegno positivo e rapporti umani qualitativamente significativi. (21)
- Capire la natura della motivazione e le modalità per potenziarla
Le attuali concezioni sull’educazione e la didattica attribuiscono ora la responsabilità primaria dell’apprendimento all’alunno. L’apprendimento è visto come un processo attivo e mirato, in cui gli alunni trasformano e modificano le informazioni presentate, e costruiscono poi attivamente le loro conoscenze in modi significativi per loro.
Gli insegnanti hanno il ruolo fondamentale di aiutare a stimolare e potenziare la naturale motivazione dell’alunno ad apprendere e l’intrinseca capacità di autodeterminazione.
Esistono due modi importanti per raggiungere questo scopo:
- In primo luogo si può cercare di far capire agli alunni come funzionano i loro processi di pensiero.
- In secondo luogo si può creare un ambiente in cui si percepiscano l’attenzione e l’interesse degli adulti per i ragazzi, in cui il valore e l’importanza degli alunni vengano rafforzati e in cui esistano molte e buone capacità e opportunità per instaurare relazioni significative. Si devono offrire ai ragazzi opportunità in cui individuare dei modelli di ruolo positivi e fare esperienza di relazioni di guida in un’atmosfera stimolante di sostegno e di cura reciproca. (30)
Alcuni principi fondamentali:
- Gli alunni sono motivati dalle situazioni e dalle attività di apprendimento che a) li stimolano a coinvolgersi personalmente e attivamente nel loro apprendimento e b) permettono loro una scelta personale e un controllo in base alle loro capacità e alle richieste del compito.
- La motivazione degli alunni viene stimolata se essi percepiscono che le attività e i compiti scolastici a) sono direttamente o indirettamente legati a esigenze, interessi e obiettivi personali e b) presentano livelli di difficoltà adeguati, tali da consentire loro di svolgerli con successo.
- La naturale motivazione degli alunni ad apprendere può essere stimolata in ambienti psicologicamente sicuri, protetti e di supporto caratterizzati da a) rapporti umani positivi con adulti che dimostrano un interessamento genuino e sono in grado di cogliere le loro potenzialità personali, b) interventi educativi e sostegni didattici adeguati alle particolari necessità di apprendimento degli alunni e c) opportunità per gli alunni di correre dei rischi senza il timore di fallire.
L’insegnamento, quindi, dev’essere un processo che stimoli negli alunni il desiderio di assumere il controllo del proprio apprendimento, ma che offra anche livelli di coinvolgimento adeguati alla capacità di ciascun alunno di raggiungere obiettivi specifici di apprendimento.
Implicazioni per gli insegnanti nel loro ruolo di motivatori:
- I principi fondamentali di cui sopra prevedono, in primo luogo, la necessità che gli insegnanti conoscano ciascun alunno, le sue esigenze e i suoi interessi personali.
- Un secondo aspetto del ruolo dell’insegnante che discende da questi principi è quello di concentrarsi su come stimolare gli alunni ad assumersi la responsabilità personale del loro apprendimento e a rivestire un ruolo attivo nelle loro esperienze di apprendimento. (31)
- Infine, questi principi implicano che buona parte del ruolo dell’insegnante sia quello di creare un clima che infonda un senso di protezione, di fiducia e di disponibilità dimostrando un interesse, un’attenzione e un coinvolgimento sinceri per ciascun alunno. (32)
Le funzioni motivazionali specifiche che discendono dai principi motivazionali di base e le loro implicazioni per il ruolo dell’insegnante rientrano in cinque categorie:
- Insegnare agli alunni in che modo il loro pensiero si lega agli stati d’animo e alla motivazione, e spiegare il controllo che possono esercitare sulla loro attività cognitiva.
- Aiutare gli alunni a dare valore positivo a se stessi, al processo di apprendimento e alle specifiche attività scolastiche.
- Creare per gli alunni opportunità di perseguire obiettivi di apprendimento personalmente significativi, stimolando così la loro tendenza naturale ad apprendere, crescere e assumersi la responsabilità del loro apprendimento.
- Incoraggiare l’assunzione di rischi in ambito scolastico per controbilanciare alcune conseguenze potenzialmente negative legate all’esperienza scolastica, come la noia, il timore di non riuscire, la chiusura in se stessi e l’apatia.
- Creare un clima relazionale positivo di sostegno sociale ed emotivo in cui tutti gli alunni siano individualmente e genuinamente stimati e rispettati. (33)
- Aiutare gli alunni a capire e a valorizzare se stessi
I sentimenti e le emozioni nascono dai pensieri. I sentimenti sono un “vissuto psicologico” emozionale e derivano dai pensieri.
Tu controlli i tuoi sentimenti e le tue emozioni. Se i sentimenti derivano dai pensieri e se i pensieri vengono creati da ciascuna persona, ciascuno di noi può controllare, almeno in parte, i propri sentimenti controllando quello che pensa. (40)
Il pensiero crea la nostra esperienza e la nostra realtà personali. (41)
Il senso di insicurezza è il comune denominatore della bassa autostima e dei comportamenti negativi. La maggior parte dei comportamenti scorretti in classe è il risultato di una bassa autostima. Il bambino che in classe si comporta in modo impulsivo può essere insicuro delle proprie abilità scolastiche, della propria posizione sociale o di tante altre cose che si svolgono a scuola o a casa. Aiutare gli alunni a capire che l’insicurezza e la bassa autostima stanno alla base di un comportamento negativo può aiutarli a sentire maggiore empatia verso gli altri. Sapere che possono imparare a controllare i propri pensieri e sentimenti può anche aiutarli a capire che hanno la possibilità di riprendere contatto con la loro naturale autostima e motivazione.
- Attività per aiutare gli alunni a capire il loro funzionamento psicologico e il loro senso di autoefficacia. a) Capire il “ciclo del pensiero”. Se gli alunni devono mettere a frutto i principi di cui sopra, dovranno prima capire come funziona il ciclo del pensiero (pensiero – sentimenti/emozioni – comportamento – risultato – pensiero) (42). Una buona attività da proporre agli alunni è quella di discutere come funziona questo ciclo, fare degli esempi con altri pensieri, descrivere i sentimenti, le emozioni e i comportamenti che questi pensieri producono ed elencare i probabili risultati. (44). b) Capire l’insicurezza. I vostri alunni dovrebbero cominciare a capire il loro funzionamento psicologico di base e a rendersi conto di poter esercitare un certo controllo sulla creazione dei propri pensieri e dei propri sentimenti ed emozioni. Probabilmente dovrebbero cominciare a capire che anche i sentimenti negativi iniziano con i pensieri e che i pensieri negativi o di insicurezza indeboliscono la loro autostima naturale. (53)
- Come aiutare gli alunni a valorizzare se stessi e l’apprendimento. La seconda strategia importante che gli insegnanti possono usare per aiutare i singoli alunni a potenziare la loro motivazione naturale e il loro autosviluppo generale è quella di insegnare loro a dare valore a se stessi, al processo di apprendimento e alle specifiche attività scolastiche. La comprensione da parte dell’alunno dei propri processi di pensiero può aiutarlo a vedere il suo valore intrinseco di persona e la sua naturale motivazione ad apprendere. Strategie per soddisfare le esigenze individuali di apprendimento: a) identificare le esigenze, gli interessi e gli obiettivi individuali degli alunni. (54) b) Aiutare gli alunni a definire i loro obiettivi personali. c) Mettere in relazione gli obiettivi didattici con gli interessi e gli obiettivi individuali degli alunni. d) Strutturare gli obiettivi didattici e le attività scolastiche per favorire il successo dei singoli alunni. (58) e) L’uso di modelli per insegnare agli alunni il valore e i vantaggi dell’impegno. (59)
Aiutare gli alunni a valorizzare il processo di apprendimento e le specifiche attività scolastiche. Per fare questo, dovrete conoscere a) alcune strategie per mettere in relazione gli obiettivi di apprendimento generali con gli interessi e gli obiettivi personali degli alunni; b) alcune strategie per strutturare gli obiettivi e le attività di apprendimento in modo che ciascun alunno possa conseguire i propri obiettivi personali e vivere un’esperienza positiva di successo. (74)
4. Creare un’atmosfera di classe che motivi gli alunni
Le strategie di classe creano delle opportunità in cui gli alunni possono esprimere la loro autodeterminazione e stimolano gli alunni a correre dei rischi e ad accettare delle sfide, creando anche un clima positivo di sostegno e di relazioni. (83)
Come creare un clima positivo per l’apprendimento.
La creazione di un clima positivo di sostegno socioemotivo vuole che tutti gli alunni siano apprezzati e stimati individualmente in modo sincero. (102)
I ragazzi devono poter osservare dei modelli e sperimentare relazioni di guida autorevole in un’atmosfera familiare che incoraggia il sostegno e l’aiuto reciproci. Un clima di sostegno personale e sociale positivo aiuta sia l’insegnante sia i suoi alunni a crescere e a imparare con successo. (103)
Le recenti prospettive dimostrano che gli insegnanti meno autoritari e che offrono ai loro alunni maggiori opportunità di autonomia, di iniziativa e di espressione personale creano ambienti più efficaci dal punto di vista dell’apprendimento e della motivazione.
Gli insegnanti che suscitano e rendono attiva la motivazione innata degli alunni sono:
- Bene informati sui bisogni di ciascun alunno
- Interessati allo sviluppo di ciascun alunno
- Coerenti e risoluti per quanto riguarda le regole, i limiti e le risorse messe a disposizione.
- Democratici
- Incoraggianti
- Affettuosi
- Fiduciosi nell’abilità di riuscire, presente in ciascun alunno
- Rispettosi di tutti i tentativi, anche parziali, volti a raggiungere un obiettivo, da parte di tutti gli alunni.
Altre qualità, in relazione a un clima di classe positivo:
- Essere rilassati
- Essere capaci di divertirsi
- Amare il proprio lavoro
- Essere ottimisti e positivi
- Saper stabilire dei limiti coerenti
- Saper mantenere la disciplina senza umiliare i ragazzi
- Incoraggiare gli alunni ad assumersi dei rischi (104)
- Non aspettarsi la perfezione
- Avere il senso dell’umorismo
- Gestire la disciplina nella maniera più privata possibile
- Ricordare che gli alunni non sono cattivi o stupidi, sono solo insicuri
- Saper perdonare e dimenticare
- Non arrendersi mai.
Come valutare il clima di classe.
I seguenti elementi sono importanti per valutare l’atmosfera esistente:
- Un ambiente sicuro e ordinato
- Un processo decisionale basato sulla collaborazione
- Aspettative alte per tutti gli alunni
- Incoraggiamento dell’iniziativa degli alunni
- Accettazione di molti punti di vista e diverse soluzioni ai problemi
- I sentimenti e le idee vengono apprezzati (105)
Indicatori di un clima di classe positivo:
- Coesione: gli alunni si conoscono, si aiutano e sono cordiali reciprocamente
- Diversità: vengono incoraggiati gli interessi differenti dei vari alunni
- Prevedibilità: il comportamento è guidato da regole esplicite e chiare
- Collaborazione: è valorizzata la capacità degli alunni di collaborare tra loro
- Soddisfazione: agli alunni piace il lavoro svolto in classe
- Attenzione: gli insegnanti sono sensibili alle esigenze emotive e sociali dei singoli alunni
- Democrazia: gli studenti partecipano all’assunzione di decisioni
- Obiettivi: gli obiettivi della classe sono chiari ed espliciti.
Indicatori di un clima di classe negativo:
- Favoritismo: l’insegnante tratta alcuni alunni meglio di altri
- Difficoltà: il lavoro di classe ha un livello inadeguato di difficoltà per gli alunni
- Conflittualità: le tensioni e i litigi sono manifestazioni regolari tra gli alunni
- Competizione: è messa in rilievo la competizione tra gli alunni
- Controllo sociale: gli insegnanti impongono le loro aspettative in maniera autoritaria ed esercitano il loro potere senza rispetto per le esigenze degli alunni. (106)
Quando si sentono a loro agio, sicuri, sinceramente rispettati e oggetto di attenzioni, e se vengono incoraggiati a percepire il loro proprio potenziale ad apprendere, anche gli alunni più difficili possono essere raggiunti e possono ancora una volta sentire la spinta della motivazione ad apprendere.
Gli insegnanti migliori nel raggiungere gli alunni più difficili sono quelli costantemente ottimisti e tranquilli e che nutrono un sentimento empatico di stima costante nei confronti dei loro alunni.
Gli alunni che provengono da ambienti familiari, sociali o da gruppi che li espongono a varie forme di rischio hanno bisogno di esperienze con adulti che siano esempi di responsabilità, di maturità e di relazionalità positive, e che siano in grado di instaurare un’atmosfera di aiuto e di sostegno reciproci. (107)
Immagine di copertina tratta da Stefania Boleso.