Se non ci fosse… bisognerebbe inventarla

Regine Olsen
From Wikipedia, the free encyclopedia

Chi? La Donna, oggi poi che si celebra la sua festa, una festa che non dovrebbe ridursi a un giorno solo nell’anno, ma a tutti i 365 giorni contemplati.

Trovo una meravigliosa descrizione della Donna in Kierkegaard (1813-1855), filosofo e teologo danese. Søren Aabye Kierkegaard propone un pensiero filosofico che è stato considerato il punto d’origine dell’Esistenzialismo. La tematica esplicata da Kierkegaard si fonda su alcuni concetti chiave, tra cui la filosofia come esperienza vissuta da ogni singolo nello sforzo individuale di autochiarificazione, la funzione dell’angoscia come sentimento capace di rivelare la struttura dell’esistenza, la disperazione come manifestazione necessaria della finitudine dell’uomo, la paradossalità della scelta religiosa.

In tema di Etica Kierkegaard compose un mirabile ritratto della donna nel suo capolavoro Aut-Aut (Enten-Eller, 1843); mi associo al suo pensiero per rivolgere un omaggio virtuale a tutte le donne del mondo e di sempre. Così si esprime Kierkegaard: “…è incredibile quale virtuosismo innato possieda una donna, essa spiega nel modo più interessante e più bello il problema che ha costato il senno a molti filosofi: il tempo…lo spiega senza parole. A ogni ora del giorno…La donna ha soprattutto un altro talento innato, una dote originaria: un assoluto virtuosismo per dar senso al finito…La donna capisce il finito, lo comprende fin nelle radici: per questo essa è adorabile, e tale, a guardar bene, è ogni donna; per questo è graziosa…per questo è felice…per questo è armonia con l’esistenza…La donna spiega le cose finite, l’uomo va a caccia di quelle infinite…la donna partorisce con dolore, ma l’uomo concepisce le idee con dolore; la donna non conosce il terrore del dubbio e le pene della disperazione…essa è la vita più profonda dell’uomo, una vita che deve essere nascosta e segreta, come è sempre la vita delle radici”.

%d blogger hanno fatto clic su Mi Piace per questo: